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VOUS N’AVEZ RIEN VU - Un film surreale


VOUS N’AVEZ RIEN VU -  Un film surreale
Il secondo lungometraggio dei tre film francesi in concorso, l'atteso "Vous n’avez encore rien vu", del decano dei registi transalpini Alain Resnais, č passato questa mattina alla proiezione stampa di un Festival bagnato fino alle ossa.

L’accoglienza non č stata esaltante, ma buona. "Vous n’avez encore rien vu" non č una pellicola facile da seguire e da catalogare. Il quasi novantenne autore di "Hiroshima mon Amour" e di tanti altri lungometraggi memorabili, torna sulla Croisette a distanza di anni, dopo aver ricevuto un premio speciale della Giuria per "Les herbes folles".

Lo spunto iniziale del suo film č accattivante e intrigante: riunire su un solo set un gruppo di amici attori che hanno interpretato "Eurydice" di Jean Anouilh. Lo fa per interposta persona: il celebre drammaturgo Antoine d’Anthac (Bruno Podalydčs) che, fingendosi morto, convoca nella sua strana e sontuosa dimora attori quali Sabine Azéma, Anne Consigny, Pierre Arditi, Lambert Wilson , Mathieu Amalric , Anny Duperey, Hippolyte Girardot, Michel Piccoli.
Scopo della rimpatriata tra amici č visionare la registrazione di estratti della sua "Eurydice" messa in scena dalla giovane compagnia teatrale la Colomba ed eventualmente dare loro dei consigli.

Gli attori-spettatori sono cosě “invasi” dai loro ricordi e interagiscono attivamente divenendo i protagonisti del lavoro teatrale. In un'atmosfera surreale le diverse scene vengono riprese e recitate a turno dai diversi protagonisti con la loro specifica sensibilitŕ, le loro espressioni mimiche, la loro passionalitŕ, i loro toni di voce. Il carosello delle interpretazioni teatrali (cinema-teatro-teatro-cinema) immerse nell’opera cinematografica, caratteristiche del cinema di Alain Resnais, ha un impatto notevole sullo spettatore al quale si richiede di concentrarsi al massimo sulle immagini e sulle parole restituendo in cambio la scoperta dei sentimenti e delle passioni.

Questo č Alain Resnais, un grande della cinematografia mondiale, un cineasta non facile, un minimalista sempre innovativo, un creatore di grandi film.

21/05/2012, 19:07

Martine Cristofoli