LA PLAYA D.C. - Uno spaccato sociale della
comunità afro-colombiana di Bogotà


LA PLAYA D.C. - Uno spaccato sociale della comunità afro-colombiana di Bogotà
"La Playa D.C." del giovane regista colombiano Juan Andrés Arango, al suo primo lungometraggio come regista, potrebbe essere intitolato "I tre fratelli", in quanto filma con acutezza, sensibilità e partecipazione le vicende di tre fratelli afro-colombiani originari dei Caraibi, da cui sono dovuti fuggire a causa della lotta senza quartiere del narco-traffico.

Seguendo la storia di Tomàs (Luis Carlos Guevare), il protagonista, Chaco il fratello maggiore e Jaro, quello minore, Juan Andrés Arango traccia la mappa degli afro-colombiani nella babelica Bogotà, città stimolante, violenta e tradizionalmente “bianca” dove gli afro-colombiani sono marginalizzati.

Poveri tra i poveri, devono lottare per crearsi un futuro. Unica alternativa è la fuga, difficile e pericolosa verso altri territori, altre nazioni. E' quello che con determinazione Chaco (James Solis) fa, mentre Tomàs si industria a crearsi un mestiere, parrucchiere di strada, creando tagli che sono dei veri design e che - secondo la tradizione caraibica - indicano anche il cammino da seguire per la salvezza, per non abbandonare un paese che ormai è il suo.

Girato con realismo e dinamicità su luoghi dove l’emigrazione africana ha messo le sue radici, il film si fa testimone oculare di questo vasto fenomeno migratorio e delle problematiche sociali ad esso legate. Tomàs, il protagonista del lungometraggio, e i suoi due fratelli evidenziano naturalezza e spigliatezza nei loro ruoli.

Il lungometraggio è stato presentato in Un Certain Regard, sezione che fa concorrenza alla selezione ufficiale per opere originali ed innovative, alla presenza di un folto pubblico che ha manifestato il suo gradimento con nutriti applausi. Con "La Playa D.C." si allunga la lista dei lungometraggi presenti a questa sessantacinquesima edizione di Cannes che trattano l’universale problema del disagio giovanile e “no future” per innumerevoli giovani.

24/05/2012, 09:00

Martine Cristofoli