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L'associazionismo culturale agli albori del XXI secolo


L'associazionismo culturale agli albori del XXI secolo
Si è concluso questa mattina, presso la sede dell’azienda vinicola Sella&Mosca di Alghero, il convegno nazionale “L’associazionismo culturale agli albori del XXI secolo. L'impegno dell’operatore culturale e il rogo della cultura” organizzato dal Cineclub Sassari Fedic nell’ambito della settima edizione del Sardinia Film Festival.
Al meeting, iniziato ieri nell’Aula Magna dell’Università di Sassari e moderato dal noto regista nonché giornalista e scrittore Italo Moscati, hanno partecipato i presidenti delle nove associazioni di cultura cinematografica riconosciute dal Mibac: Ficc, Ucca, Fic, Cinit, Fedic, Ancci, Uicc, Csc, Cgs. Alla fine del convegno è stato redatto un documento che sarà inviato al Ministero per i Beni e le Attività culturali, nel quale le nove associazioni prendono in esame problemi e prospettive future dell’associazionismo cinematografico italiano.

Come si legge nel testo, le associazioni chiedono che "il Ministero si adoperi perché la loro realtà possa essere più presente nel contesto europeo». Da parte loro, vogliono tornare ad essere, come in passato, difensori della «cultura cinematografica, dell’istruzione e della formazione" che considerano "bene comune fondamentale per la qualità della vita e per la crescita democratica della società». Finalità che possono essere perseguite solo contrastando «le vecchie e nuove tendenze di politica culturale» che avviliscono il ruolo delle associazioni attraverso pesantissimi e ingiustificati tagli dei finanziamenti". Nel documento, infine, le associazioni esprimono la loro solidarietà ai 400mila lavoratori dello spettacolo attualmente a rischio di licenziamento.

L’incontro nella sala conferenza dell’azienda Sella&Mosca si è aperto questa mattina con i saluti del presidente del Cineclub Sassari, Carlo Dessì, e quelli del responsabile per le relazioni esterne dell’azienda di Alghero, Antonello Posadinu. Entrambi hanno espresso soddisfazione per la sinergia che si è creata quest’anno tra il festival e l’azienda. "Vogliamo sfatare il luogo comune secondo il quale la cultura non dà da mangiare" – ha detto Posadinu - "Per noi non è così". "Anzi" – ha precisato - "questa collaborazione è un ottimo modo per trasmettere fuori dalla Sardegna la nostra storia e la nostra cultura". Tanto più che, come ha ricordato Carlo Dessì, "quest’anno al Festival hanno partecipato di persona tantissimi giovani registi e attori provenienti da tutto il mondo, dal Brasile alla Romania, dall’Iran alla Spagna e molti di loro sono presenti qui oggi".

Dopo i saluti del presidente del Sardinia Film Festival, Angelo Tantaro, Italo Moscati ha tirato le somme del convegno. "L’incontro" – ha detto - "ha avuto il merito di fare luce sui problemi scottanti che interessano tutte le associazioni presenti». Fra essi, ha sottolineato, quello della burocrazia che intralcia chiunque oggi in Italia svolga un’attività di divulgazione culturale". Un altro problema è la mancanza di meritocrazia. "Siamo affetti da stalinismo degradato" ha riassunto Italo Moscati con una sintesi folgorante. Ha poi aggiunto: "quando ci si rivolge al ministero per chiedere i finanziamenti per una produzione cinematografica, è raro che esso tenga conto della qualità". Ha concluso invitando le associazioni a rinnovarsi tenendo conto dei cambiamenti, anche tecnologici, in atto nella società e a proporre iniziative comuni al passo coi tempi.

30/06/2012, 17:22