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NFF - Davide Azzolini fra Enzo Avitabile e Jonathan Demme


NFF - Davide Azzolini fra Enzo Avitabile e Jonathan Demme
Nell'edizione 2012 del Napoli Film Festival, Davide Azzolini è presente in una doppia veste, quella del co-direttore della manifestazione e di produttore del documentario "Enzo Avitabile Music Life" di Jonathan Demme.
Raggiunto da Cinemaitaliano.info, Azzolini ha raccontato l'esperienza produttiva al fianco di due big di musica e cinema.

Da dove nasce l'idea di un documentario su Enzo Avitabile e come è stato possibile coinvolgere un premio Oscar per la regia?
Il progetto è nato nel 2010 quando invitai Demme al NFF come ospite d'onore di quell'edizione. Prima di partire per l'Italia mi chiese di fare in modo di fargli conoscere Enzo Avitabile e nonostante la grande sorpresa di tutti, ci muovemmo per cercarlo. Ci sembrava una cosa strana perchè a Napoli tutti lo conoscono, ma non pensavamo che la sua musica fosse nota anche negli Stati Uniti. Demme stette due notti e la sera prima di partire, i due si incontrarono in una cena privata. Parlarono per lungo tempo e visto che la mattina dopo lui sarebbe dovuto partire, sull'onda dell'entusiasmo io lanciai la proposta del documentario, e la cosa sembrò interessare il regista. La stessa estate andai a riprendere un paio di concerti dal vivo di Enzo, montammo rapidamente le immagini e le mandammo negli Stati Uniti. Lui ne rimase colpitissimo e da quel momento la cosa è andata avanti, parlai con RaiCinema dell'operazione che era solo su carta ma che interessò molto. Salita a bordo la Rai, sono poi partito per gli USA per affrontare la parte burocratica.

Riflettendoci su, il film di Demme arriva dopo altre due recenti produzioni riguardanti la musica napoletana contemporanea, “Passione”di John Turturro e “Radici” di Carlo Luglio. Come spiega un fenomeno produttivo simile?
“Passione” è un'operazione meritoria e importante fatta da un bravo regista americano, ma con un approccio molto differente dal nostro. Il lavoro di Turturro è quello di un appassionato di musica napoletana con uno sguardo posto da lontano, mentre il nostro è un lavoro all'impronta. Nel nostro lavoro i musicisti sono venuti senza provare, in quello di Turturro è tutto molto più preparato e anche i tempi di lavorazione credo siano stati molto più lunghi. “Radici” di Carlo Luglio su Enzo Gragnaniello ha un altro approccio ancora. Sono tre prodotti molto diversi che in effetti hanno in comune la musica napoletana di oggi. Nel nostro caso poi l'idea iniziale non era quella di dar vita ad un laboratorio musicale live di Enzo con questi musicisti pazzeschi, ma credevo che il lavoro sarebbe stato focalizzato interamente su Avitabile. Tra l'altro non è stato facilissimo portare musicisti da posti come l'Iran e l'Iraq, perchè tutto ha comportato un continuo crescere di costi ma ne è valsa la pena.

A montare il documentario è stato un importante nome del cinema italiano, Giogiò Franchini. Che rapporto è nato fra lui e Demme?
Tra loro si è venuto a creare uno splendido rapporto fin da subito. Oltre ad essere un grande montatore, Franchini è un uomo di sensibilità altissima, un professionista vero che lavora con grande passione. Si sono trovati benissimo lungo i sei mesi al montaggio e per lui è stata una meritata consacrazione a livello internazionale.

Dal film uscirà fuori una colonna sonora particolarmente interessante. Come sarà gestita in termine di produzione?
Produttivamente parlando la parte musicale sarà gestita dal management di Avitabile, e credo che l'album uscirà verso fine mese con la “CNI Music”. Sarà senza dubbio qualcosa di straordinario, anche perchè noi registravamo ogni performance per le immagini del film ma anche in prospettiva del disco.

A Venezia il film è molto piaciuto ed è facile immaginare un percorso in altri paesi. Come ci state lavorando?
RaiCinema ha acquistato tutti i diritti per l'Italia e sono stati molto contenti dell'esito veneziano. Il film andrà a New York a novembre e altri importanti festival lo hanno chiesto, anche se in realtà non sto spingendo molto perchè preferisco studiare una strategia di vendita per l'estero. In particolare ci interessano gli Stati Uniti e per quel mercato vorremmo un grande distributore perché il film ha delle buone potenzialità.

03/10/2012, 22:58