LA PRIMA NOTTE DI QUIETE - Alain Delon a Rimini


Valerio Zurlini nel 1972 regala all'attore francese uno dei ruoli più intensi e convincenti della sua carriera


LA PRIMA NOTTE DI QUIETE - Alain Delon a Rimini
Sonia Petrova e Alain Delon
Forse il film più noto e apprezzato della carriera di Valerio Zurlini, "La prima notte di quiete" del 1972 avrebbe dovuto essere uno dei capitoli di una serie di lavori dedicati alle guerre d'Africa e al colonialismo italiano, ma le tante vicissitudini produttive che segnarono la carriera del regista (solo 8 film in carriera, e almeno altrettanti progetti abortiti) lo resero un unicum.

Daniele Dominici (Delon) arriva a Rimini per fare il supplente in un liceo. Il suo atteggiamento è disilluso nei confronti della vita e dell'amore (la relazione con sua moglie, Lea Massari, si prolunga stancamente), ma in classe rimane colpito immediatamente dalla malinconia di un'allieva, Vanina (Sonia Petrova), e inizia con lei un rapporto speciale che travalica i suoi doveri d'insegnante.

Le giornate di Dominici al di fuori della scuola lo vedono passare il tempo con un gruppo di "vitelloni" locali, tra i quali stringe un rapporto più stretto con Spider, interpretato da un giovane Giancarlo Giannini. Tra essi c'è anche l'amante di Vanina, Gerardo, che esercita sulla ragazza l'influenza datagli dall'età e dall'ampia disponibilità economica (aiutato anche dalla madre di lei, interpretata da Alida Valli).
Dominici non resisterà alla tentazione di un amore nuovo, nonostante l'indolenza che caratterizza la sua condotta di vita. Una scelta, però, che avrà delle conseguenze inevitabili sul suo destino.

Il film a 40 anni di distanza ha ancora un fascino speciale, e l'atmosfera creata da Zurlini intorno ai suoi personaggi convince: qualche aspetto è forse invecchiato meno bene (i discorsi politici e la parentesi a scuola, compreso il rapporto tra professore e Vanina), ma "La prima notte di quiete" resta un capolavoro da recuperare.

A conquistare lo spettatore è principalmente Rimini, ritratta autunnale e vuota, così diversa dalla cittadina piena di vita dei film di Federico Fellini, immortalata inoltre in scorci insoliti. Qui Dominici e i suoi sodali si muovono, e da qui - in una nebbia avvolgente - sarà forse impossibile andar via.

28/10/2012, 10:00

Carlo Griseri