Silvano Agosti: "Dall’impotenza alla creatività"


Silvano Agosti:
Le gabbie che racchiudono gli esseri umani sono invisibili, per questo le loro sbarre risultano invalicabili
Silvano Agosti

Continuano gli incontri con i grandi autori del cinema italiano all’interno della 3a edizione di “Sguardi sul Reale”, festival del documentario italiano di Terranuova Bracciolini (AR). Dopo Cecilia Mangini è il turno di Silvano Agosti che in un seminario/conferenza di circa tre ore, ha mostrato al pubblico alcuni spezzoni di suoi film, guidando gli spettatori in un percorso che tende a rendere visibili le gabbie nelle quali ogni essere umano è prigioniero. La parola di Agosti è fluida ed accogliente, tra aneddoti, poesie, racconti, parabole e paradossi il regista ci porta nel suo mondo creativo. Attraverso la visione di piccoli frammenti dei suoi film, esploriamo tutte le possibilità che ci consentono di ritrovare una libertà che abbiamo perduto ma che abbiamo dentro e che dobbiamo risvegliare grazie alla creatività, alla comunicazione e soprattutto alla gioia di essere al mondo. Secondo Agosti, infatti, l’essere umano rappresenta “il massimo capolavoro che la natura ha creato in cinque miliardi di anni”, sono le gabbie mentali che la società ci ha imposto durante il corso della nostra esistenza a bloccare il nostro volo verso la liberazione della personalità. La famiglia, il lavoro, l’istruzione, l’informazione dei media contribuiscono a renderci prigionieri di gabbie invisibili e ci obbligano a non esprimere il potenziale che abbiamo dentro. Per Agosti anche il cineasta deve liberarsi dall’industria della produzione che tende a schiacciare le storie e ad appiattirle per il gusto del pubblico. Avremo quindi un autore unico in grado di coprire tutti i ruoli della produzione; il regista deve essere anche sceneggiatore, direttore della fotografia, scenografo, montatore e persino distributore. La maggior parte dei film di Agosti è stata girata propio con questo tipo di metodologia e anche nella distribuzione ha cercato di costruire un circuito alternativo alle sale ufficiali, gestendo a Roma una sua sala, L’Azzurro Scipioni, vicinissimo a Piazza San Pietro, dove lui stesso lavora come proiezionista ed accoglie gli spettatori in un mondo di magia e di film d’autore introvabili.

Durante la serata sono stati mostrati spezzoni di “D’Amore si Vive” (1984) documentario tratto da oltre nove ore di interviste raccolte a Parma, sulla sensualità e l’amore, film sequestrato e censurato e distribuito da Agosti in maniera indipendente. Tra i vari trailer di film mostrati al pubblico nella sala delle Fornaci di Terranuova anche il bellissimo “Le Quattro Stagioni” (2006) con immagini di Franco Piavoli e musiche di Vivaldi dirette da Uto Ughi. Tra i suoi film a soggetto si sono visti spezzoni di “L’Uomo Proiettile” (1995) e “La Ragion Pura” (2001).

21/04/2013, 10:50

Duccio Ricciardelli