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TFF31 - MACCHIE SOLARI, il cinema di Armando Crispino


Il libro di Claudio Bartolini è stato presentato al Torino Film Festival, accompagnato dalla visione de "L'etrusco uccide ancora"


TFF31 - MACCHIE SOLARI, il cinema di Armando Crispino
Inserito nella sezione After Hours, in cui vengono raccolte le "stranezze" del cinema, la proiezione al Torino Film Festival 31 de "L'Etrusco uccide ancora" è stata l'occasione per ricordare la figura e il lavoro di Armando Crispino, regista di quello che è diventato un vero e proprio "culto" del cinema popolare italiano degli anni '70.

In questi giorni è stato pubblicato per Bloodobuster un interessante (e filologicamente prezioso) lavoro dedicato a Crispino firmato da Claudio Bartolini, critico del settimanale FilmTv e già autore di testi sul cinema di Pupi Avati e sul thriller. "Macchie Solari. Il Cinema di Armando Crispino" ricostruisce la carriera di un autore oggi di culto per gli appassionati ma un po' dimenticato nelle occasioni di recupero dei film di "serie B" di quegli anni.

Al TFF, per presentare il libro e introdurre la proiezione del film ("Abbiamo scelto questo rispetto a 'Macchie solari' solo perché la copia era migliore, e per questo ringrazio il CSC di Roma", ha detto Emanuela Martini in apertura di serata), insieme a Bartolini c'era anche il figlio di Crispino, Francesco. "Per me - ha dichiarato - questa serata è un po' la chiusura di un cerchio, mio padre, biellese, da Torino è partito per Roma per fare cinema, ma qui si è formato lavorando come critico cinematografico per L'Unità e agendo da promotore culturale per tantissimi anni. A dieci anni dalla sua scomparsa, essere qui per vedere il suo preferito tra le sue opere, è magnifico".

Claudio Bartolini ha invece provato a spiegare perché "L'etrusco uccide ancora" sia diventato un cult. "Essenzialmente per due motivi: il primo è la sua semi-invisibilità, un film che all'epoca ebbe un enorme successo di pubblico dopo quarant'anni non è ancora neanche uscito in dvd! Una condizione, quella dell'invisibilità, che purtroppo lo accomuna a quasi tutta la filmografia di Crispino: questa proiezione è 'merce rara'. E poi la cifra autoriale del regista, che veniva dalla critica e aveva fatto da aiuto a gente del calibro di Pietrangeli, Lizzani e Comencini, e come nessuno è riuscito a unire l'alto e il basso, la cinefilia e l'intrattenimento. 'L'etrusco' è un thriller archeologico, in cui per assurdo a essere protagonista è il sole".

25/11/2013, 09:00

Carlo Griseri