TFF31 - "Sanperč! Venisse il Fulmine", in attesa di soggiorno
Un'attesa lunga, estenuante e, ancora peggio, priva di certezze per il futuro.
Questa la condizione in cui per un anno si sono ritrovati a vivere l'ivoriano Diarra e un gruppo di amici libici, ospiti di un centro di accoglienza nella provincia piemontese.
A raccontare la loro esperienza in "
Sanperč! Venisse il Fulmine" č
Francesca Frigo, che ha documentato quella strana fase di "stallo" che caratterizza la prospettiva di vedersi riconosciuto qualcosa di importante, di vitale, come l'asilo politico.
La Frigo mostra l'unica cosa capace di riempire la mente e il cuore dei giovani africani, quelle infinite chiaccherate che passano dagli apprezzamenti verso una ragazza ai racconti dell'arrivo in Italia, passando per le speranze future.
Tanti i momenti di debolezza, quelli in cui ti viene voglia di cedere e ti manca la forza di affrontare anche un solo altro giorno di attesa. Ma in questo il senso di comunitŕ viene fuori, e basta che un fratello ricordi all'altro le sue origini, quell'Africa tanto bella quanto forte, per rimettersi in cammino.
La regista non opta per interviste in stile talking-heads, ma č come se, entrando in empatia con i suoi personaggi, permetta loro di muoversi e rivolgersi alla telecamera nei modi a loro piů naturali.
Un'opera che va ad inserirsi in un percorso di denuncia sociale verso la condizione degli immigrati nel nostro Paese, che da anni un certo tipo di documentario porta avanti con tenacia.
25/11/2013, 21:09
Antonio Capellupo