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CANNES 67 - Due donne dominano il Concorso Internazionale


CANNES 67 - Due donne dominano il Concorso Internazionale
Marion Cotillard
Mary Bee Cuddy (Hilary Swank) e Sandra (Marion Cotillard) sono le protagoniste di The Homesman e di Deux jours, une nuit.
I registi Tommy Lee Jones e 'les frères Dardennes' hanno fatto di questa due giovani donne le eroine dei loro film e le icone di creature libere e combattive che si battono per la loro dignità e per affermare il diritto di vivere la loro vita.

Mary Bee Cuddy portata allo schermo con forza e determinazione dalla bravissima ed intensa Hilary Swank, nella sua carriera cinematografica ha già dato vita a figure femminili indimenticabili Teena Brandon in Boys Don’t Cry e Maggie Fitzgerald in Million Dollar Baby.
Non le è da meno Marion Cotillard con La Môme e con Ewa Cybulsk di The Immigrant. Nella drammatica vicenda di The Homesman, scortare attraverso le lande desolate del Nebraska tre giovani donne affette da follia, conseguenza della loro vita primitiva e stressante del Ovest , Mary Bee non è sola ma ha come partener il poliedrico Georges Briggs, disertore e vagabondo.
L’operaia Sandra nella difesa ad oltranza del suo posto di lavoro può contare sull’aiuto di Juliette compagna di lavoro e dell’appoggio di suo marito Manu.

Le due attrici emergono con le loro poliedriche qualità drammatiche cesellando personaggi indimenticabili nella storia del cinema che hanno incantato il pubblico della Croisette e lo faranno anche con quello delle sale. Mary Bee Cuddy, pioniera ottocentesca profondamente religiosa vive per il suo lavoro nei campi e anche alla disperata ricerca di un marito che non verrà e la condurrà ad un atto estremo. Nell’odissea di un viaggio estremamente duro le sue qualità organizzative, il suo spirito di sacrificio e la solidarietà umana si manifestano appieno.

Tommy Lee Jones, eccellente regista, protagonista e produttore dell’epico The Horseman con il suo stile essenziale sa valorizzarla al massimo realizzando un lungometraggio di grande respiro sia sul piano visivo che su quello drammatico e relazionale. I personaggi: l’inflessibile Mary Bee Cuddy, il taciturno e sornione Georges Briggs e le tre sfortunate creature perse nella loro follia viaggiano e vivono in una convivenza di grande disagio sovente impossibile da sopportare. Sandra giovane donna fragile e nevrotica, reduce da un esaurimento nervoso è in lotta con il tempo per non perdere il lavoro.

Marion Cotillard dà il meglio di se nell’incarnazione di questo personaggio d’oggi esplorato a tutto tondo da Jean-Pierre e Luc Dardenne che praticano una cinematografia d’alto potenziale emotivo e sinteticità di stile. Il loro cinema con Deux Jours, une nuit, una delle migliori opere filmiche di questa 67ma edizione potrebbe valer loro terza Palme d’Or.

Sandra operaia belga rischia il licenziamento. Soltanto i suoi colleghi possono salvarla votando contro questa decisione. Se lo faranno, ognuno di loro dovrà però rinunciare a un bonus di mille euro promesso dal loro capo . I fratelli Dardenne hanno scelto il tema più attuale di cui il cinema europeo possa parlare al giorno d'oggi.
Intimo e semplice, struggente e commovente. Film sulla crisi, ma soprattutto una riflessione emotiva sul significato delle parole umanità e solidarietà nella vita quotidiana. Nel suo doloroso e avvilente pellegrinaggio per ottenere il voto che le permetterà di non perdere il posto di lavoro Sandra bussa a tutte le porte e le risposte sono sempre le stesse: bollette da pagare, figli da mandare a scuola, doppi lavori e turni di notte per sbarcare il lunario. Sullo schermo la sua depressione si trasforma in voglia di reagire e di vincere.
Marion Cotillard dà il meglio del suo talento in ognuno di questi incontri ripetitivi ma emozionanti che permettono allo spettatore di vedere anche le ragioni di chi pur solidale deve rifiutare.

21/05/2014, 11:10

Martine Cristofoli