Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

CANNES 67 - "Incompresa" una bambina che prova a crescere


In Selezione Ufficiale "Un certain Regard" il film di Asia Argento narra le vicende di una bambina di nove anni. Ambientato a Roma negli anni 80, il film vede protagonista la brava Giulia Salerno, con Charlotte Gainsboug nei panni della madre e Gabriel Garko, autoironico quanto serve, in quelli del padre. Prodotto da Wildeside e Paradis film con Rai Cinema, sarà in sala dal 5 giugno distribuito da Good Films


CANNES 67 -
Giulia Salerno, a sinistra, è "Incompresa" di Asia Argento
È il momento di Asia Argento al Festival di Cannes. La regista presenta la storia di una bambina Aria e anche qui, come per il film della Rohrwacher, il sapore autobiografico è forte almeno quanto quello letterario. Anche "Incompresa" non è ambientato nel presente ma a metà degli anni 80.

Ma più che incompresa, Aria 9 anni, interpretata da Giulia Salerno, sembra proprio essere indesiderata. Malgrado le sue capacità verbali e di scrittura, il suo carattere simpatico e tranquillo, in casa fanno di tutto per trasformarla in una riottosa adolescente. Tra liti furiose e vessazioni continue, la bambina vive apparentemente senza traumi la separazione dei genitori che ben presto la trasformano in un pacco (semovente) non gradito a entrambi. Artisti, potremmo dire, reduce della cultura anni 70 lei (Charlotte Gainsboug) musicista fallita e amante libera; vittima del successo anni 80 lui (Gabriel Garco) star del cinema, bello e senza un grammo di cervello.

Asia Argento e Barbara Alberti, coautrice di soggetto e sceneggiatura, fanno un po' di confusione con l'età e le esperienze della protagonista che a 9 anni si comporta troppo come un'adolescente e poco come una bambina. E questo falsa il tentativo di strutturare il racconto come un romanzo di formazione, poiché le spinte a crescere e a distaccarsi dai genitori e dall'infanzia sembrano giungere troppo prima del tempo. Malgrado i genitori facciano di tutto per liberarsene, non appare credibile la sua voglia di fuga e la sua scelta di ribellione così poco personale e molto incline a seguire la moda del momento.

Molte le scene del film che sembrano ripetersi e diverse quelle che appaiono del tutto superflue, in uno svolgimento che dopo un inizio interessante perde smalto proprio a causa di una narrazione che sembra incastrarsi su alcuni ricordi personali poco funzionali.

Una co-produzione italo francese realizzata con il sostegno della Regione Lazio della Film Commission piemontese e la collaborazione di Rai Cinema.

22/05/2014, 17:46

Stefano Amadio