!Xš‚‰

CANNES 68 - "Irrational man", è tornato Woody Allen


CANNES 68 -
Una scena di "Irrational Man" di Woody Allen
Woody Allen è tornato sulla Croisette con Irrational Man e come sua abitudine ha scelto la Hors Compétion per il suo film. Alla sua età, circa 80 anni e la sua reputazione non vuol più mettersi in gioco. Lo scorso anno non è venuto a Cannes pur avendo girato Magic in the Moonlight sulla Côte d’Azur. Questo ultimo film, girato negli Stati Uniti, può essere classificato come un racconto filosofico-morale. E’ un Allen alla vecchia maniera. Quello delle lunghe elucubrazioni mentali e personaggi intellettualoidi chic e misogini.

In Irrational Man le tirate verbali che sono excursus pseudofilosofici sull’esistenzialismo e il determinismo Kierkegaard e Nietzsche sono della partita. L’uomo irrazionale di Sartre e di Camus è Abe Lucas, un uomo devastato dalla vita. Un professore di filosofia sui generis: sulla cinquantina, piacente, con predilezione per l’alcool e un penchant per le donne.
Deluso, privo di ideali vive ormai alla giornata, ma i suoi corsi filosofici discorsivi e brillanti sono apprezzati dalla gioventù bene della sonnacchiosa cittadina di Braylin. La sua vita sentimentale ammantata di mistero è in stand-by in attesa di nuove conquiste. Le donne, in particolare di stampo intellettuale, sono però attratte dal suo fare distaccato e annoiato. Ha una breve ma intensa relazione con Rita (Posey Parker), una sua collega di scienze, un po’ svampita e alla ricerca di avventure liberatorie. Risultato: una scarica di adrenalina e basta. Il flirt più interessante e duraturo è quello con Jill (la luminosa Emma Stone), brillante frequentatrice dei suoi corsi che si innamora di lui, e non solo per la filosofia.

Quando lo spettatore si assopisce perché sa tutto sulla vita nel campus e sul tran tran delle relazioni sentimentali e sui gusti filosofici dell’ Uomo Irrazionale c’è la svolta che rilancia la trama e l’interesse del pubblico. E un colpo di genio da parte del regista che catapulta il film nel mondo di Crimini e Misfatti e Match Point, lungometraggi nei quali Woody Allen aveva egregiamente mostrato la sua bravura anche nel genere criminale .
Il film si tinge di giallo. Per una pura casualità filosofica il crimine si materializza. Il professore passa dalla teoria alla pratica e si fa giustiziere per motivi umanitari eliminando in modo gratuito ed elegante, un giudice iniquo. Però il suo delitto, che sembra quasi perfetto, viene smascherato dalla logica irrefutabile della bella Jill che sacrificando l’amore alla giustizia gli chiede di autodenunciarsi.
L’Irrational Man non accetta questa soluzione che gli rovinerebbe l’esistenza ed escogita un piano diabolico…

Il finale è tutto nello stile “alleniano” che preferisco non svelare per non privarvi del piacere di scoprirlo. L’uomo irrazionale, anche se non è uno dei film migliori di Woody Allen, si vede con piacere. La storia è perfetta e gli attori sono competenti e bravi e poi Woody Allen è un esimio elucubratore e un maestro del cinema di ogni genere.

19/05/2015, 08:44

Augusto Orsi