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BELLARIA FILM FESTIVAL 33 - Vinicio Capossela ricorda Roby Puma


BELLARIA FILM FESTIVAL 33 - Vinicio Capossela ricorda Roby Puma
Inizia mercoledì 22 luglio 2015 (ore 21) alla Borgata Vecchia di Bellaria Igea Marina il 33º Bellaria Film Festival, con un’anteprima che coinvolge due grandi bellariesi: Vinicio Capossela, cittadino onorario legato da un’amicizia ventennale alla città, ricorda un bellariese doc, Roby Puma (Roberto Zanzani), protagonista con le sue performance stralunate di trent’anni di storia locale. Le formiche restano feroci. "Epopea di Roby Puma", artista tremendo è il titolo dell’evento, organizzato per celebrare un talento sui generis.

Musicista, artista di strada, trasformista, scultore, poeta, il bellariese Roberto Zanzani, in arte Roby Puma, all’occorrenza ha anche raccolto cartoni e allevato conigli. Ha corteggiato in piazza decine di donne, si è travestito da papa e da Zorro, ha stravolto filastrocche e canzoni popolari interpretandole da solo o con la sua band immaginaria, Le "Formiche Feroci". Per oltre trent’anni Roby Puma è stato una presenza immancabile sulle spiagge di Bellaria, nelle strade della sua Borgata Vecchia, nei locali del centro. Sosteneva di essersi esibito con i più grandi musicisti e, molto prima di farsi conoscere alla Corrida come dilettante allo sbaraglio, ha incrociato sul palco del Pjazza un giovanissimo Vinicio Capossela.

Proprio Capossela, cittadino onorario di Bellaria Igea Marina, è protagonista della festa collettiva che la città dedica a Roby Puma: una “festa di riscatto” per celebrare un artista scomparso da poco. Canzoni, aneddoti, letture, video inediti e poesie di Roby Puma musicate per l’occasione da Capossela si alternano in un evento speciale che ricongiunge le strade di due bellariesi: il grande cantastorie della musica italiana e l’artista tremendo della Borgata Vecchia.

Dopo la grande festa, la serata prosegue al Cinema Astra (ore 23) con la proiezione del documentario "Indebito", omaggio alla Grecia scritto da Vinicio Capossela insieme al regista Andrea Segre. Nato dalla consapevolezza di vivere “in-debito di aria, di senso, di prospettiva”, il film è un viaggio che lo stesso Capossela, viandante e flâneur, compie nel luogo simbolo della crisi, la Grecia.

21/07/2015, 09:57