PMgFF15 - "Fragole celesti", il nuovo percorso di Chiesa
All'interno dell'omaggio che il
Piemonte Movie gLocal Film Festival ha dedicato quest'anno a
Guido Chiesa, spicca la proiezione in anteprima assoluta del suo nuovo lavoro, "
Fragole Celesti", cortometraggio che si situa in una zona di confine tra documentario, fiction e videoarte. Un lavoro realizzato su commissione ("Ma gratuitamente!", ci tengono a sottolineare le responsabili dell'omonima comunità che hanno coinvolto il regista) ma con grande passione e dedizione.
Fragole Celesti lavora a Torino da 35 anni sul sostegno a uomini e donne vittime di dipendenze (da droghe, alcol o altro) a causa degli abusi subiti da bambini, cercando di far riconoscere dagli organi ufficiali la diretta connessione tra i due aspetti.
Il 77% delle donne aiutate dalla comunità è stata vittima di abusi da bambina, e il 48% degli uomini: cifre drammatiche, e inequivocabili.
"Ho conosciuto la realtà torinese di
Fragole Celesti, e la sua comunità 'madre', Fermata d'Autobus, una ventina di anni fa", ha spiegato Chiesa prima della visione. "Da allora ho provato a realizzare un film basato sulle perversioni dei terapeuti, raccolte negli anni dagli operatori. Si doveva chiamare
L'Agnello di Dio, poi purtroppo non si fece. Qualche anno fa è nata l'idea di questo nuovo lavoro, e ho colto subito l'opportunità di fare qualcosa per aiutare".
Lavorando sulle parole raccolte dagli operatori, costruendo in fase di scrittura una serie di “poesie” ispirate, generate o suggerite dalle testimonianze di queste donne, Chiesa ha saputo costruire un cortometraggio che è al tempo stesso il più delicato possibile (non si mostra nulla) ma che è forse anche per questo ancor più incisivo, duro e coinvolgente.
Scelte estetiche convincenti (ispirate al regista in parte dai lavori delle stesse donne sostenute da
Fragole Celesti, in mostra a Torino a Palazzo Barolo - col titolo '
Abusi' - negli stessi giorni del festival), un lavoro sul sonoro straordinario, un cast di attrici scelte con attenzione e decisamente in parte.
Un "oggetto" poco definibile (una delle ispirazioni dichiarate dal regista è il lavoro di Bill Viola), ma che sicuramente sa colpire al cuore. E che potrebbe portare Chiesa verso il nuovo film: "Sto cercando da tempo di portare al cinema il romanzo
Elisabeth di Paolo Sortino, edito da Einaudi. È la storia romanzata ma vera di una ragazza tenuta segregata per 24 anni dal padre, da cui è stata abusata e da cui ha avuto 7 figli, prima di essere liberata. Spero me lo facciano fare".
12/03/2016, 11:38
Carlo Griseri