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Tra il Fare e il Dire, a Torino il lavoro si racconta


Tra il Fare e il Dire, a Torino il lavoro si racconta
Che cos’è un archivio? La definizione più semplice che ne danno gli specialisti è che: “L’archivio è quel che resta di un’attività”. Sarà forse per questo motivo che il lavoro e l’impresa che ne rappresenta il corollario diretto, stanno oggi al centro di una rete di storie dove si intrecciano, cronaca, economia, sociologia, ma anche cinema, romanzo, fumetti, rappresentazioni teatrali.

Lavoro difeso, lavoro conteso, lavoro ambito, lavoro svilito: è evidente che le economie emergenti, i balzi tecnologici, e soprattutto l’estrema volatilità della finanza e del capitale umano che sembra caratterizzare il nuovo millennio, hanno squilibrato rapporti economico-sociali a fatica costruiti nei due secoli precedenti, di quella che un tempo si chiamava la “dialettica tra capitale e lavoro”.
Questa grande trasformazione, che nel Novecento avrebbe prodotto in primo luogo aspri conflitti sociali, ora sembra incanalarsi spesso in vie di sfogo più liquide, meno determinate da compatte rappresentanze sociali: le vie personali del racconto di vicende di capitale e di lavoro sia individuali che collettive.

Su questi temi, l’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa, con il patrocinio dell’Assessorato alla cultura della Regione Piemonte e la collaborazione di Ismel (Istituto per la memoria e la cultura del lavoro), promuove il convegno Tra il fare e il dire: il lavoro si racconta, che si tiene Martedì 31 maggio al Polo del 900, la nuova “casa degli archivi”, di recente apertura nel complesso restaurato dei Quartieri militari juvarriani a Torino.

Tra il fare e il dire: il lavoro si racconta vuole mettere a confronto esperienze, progetti narrativi, percorsi di studi, cronache e riflessioni sulle storie quotidiane e sulle tendenze di più lungo periodo. In particolar modo: lo scrittore Alessandro Perissinotto ci parlerà del sottile equilibrio dello storytelling tra fatti e finzione; l'attrice Laura Curino di come ha messo in scena le vite dei “capitani coraggiosi” dell’industria italiana del Novecento: da Olivetti a Mattei; Stefano Musso dell'Università di Torino di come si studia oggi la storia del lavoro, e Giuseppe Lupo dell'Università Cattolica di Milano e Giorgio Bigatti della Bocconi ripercorrono le cronache di vita e di lavoro nelle pagine della letteratura. E ancora: il regista Davide Ferrario (che proprio con l'Archivio di Ivrea ha realizzato il film di montaggio La zuppa del demonio, presentato alla Biennale e premiato con un Nastro d'argento) e lo sceneggiatore Stefano Rulli si misureranno con la complessità di tradurre le esperienze in racconto cinematografico, mentre Lorenza Bravetta, direttrice di Camera – Centro italiano per la fotografia, ci parlerà del lavoro riflesso negli scatti dei fotografi. Le storie di lavoro guardate da un punto di vista particolare come Torino, non potevano non affrontare il tema della Fiat. E di “come si racconta oggi la Fiat” parleranno il sociologo Giuseppe Berta e i giornalisti Paolo Griseri di “Repubblica” e Francesco Manacorda di “La Stampa”. I punti di vista si completano incrociando le esperienze vissute di Cesare Annibaldi, sul fronte dell’impresa, e da Bruno Manghi e Pietro Marcenaro su quello del sindacato, mentre due ricercatori dell’Ismel, Enrico Miletto e Donatella Sasso, racconteranno le loro strategie per far rivivere ai giovani studenti le tante storie del lavoro nel nostro paese.

19/05/2016, 14:36