IL FIUME HA SEMPRE RAGIONE - Stampare con lentezza


Nel film di Silvio Soldini la vita di Alberto Casiraghy e Josef Weiss e la loro arte di tessere parole. Dall'8 settembre al cinema con I Wonder


IL FIUME HA SEMPRE RAGIONE - Stampare con lentezza
"Il Fiume ha sempre ragione" di Silvio Soldini
Una volta c'erano gli amanuensi, nel 1455 Gutenberg pensò bene di introdurre la stampa a caratteri mobili, ora invece le stampanti laser delle tipografie riescono a riprodurre la Biblioteca di Alessandria in poche ore. Per fortuna però tra la stampa della Bibbia a 42 linee e l’impostazione "stampa in scala di grigi", qualcosa è rimasto.

È rimasta infatti la passione di Alberto Casiraghy e Josef Weiss, due artisti-artigiani che nelle loro case hanno scelto di fare un mestiere antico in un mondo moderno. Alberto Casiraghy ha trasformato la sua casa di Osnago in una vera bottega editoriale riproducendo con una vecchia stampa a caratteri mobili piccoli libri di poesie e aforismi, Josef Weiss invece amalgama la sensibilità del grafico con la tecnica del restauratore donando al manoscritto un’impronta unica.

Sono proprio i tempi e i ritmi della vita di questi due uomini, i silenzi e l’attenzione nei confronti delle boccette di inchiostro e della tipologia di timbri a rendere le loro vite piene di magia.
“Sono entrato in punta di piedi e mi sono messo in un angolo a osservarli con calma per raggiungere il primo obiettivo: arrivare a cogliere la poesia dei loro gesti”, racconta Silvio Soldini. La cura della riproduzione, l’incasellamento dei timbri o la giusta pressione della stampa rivelano l’autentica eleganza di Alberto e Josef, due uomini rivoluzionari che si ostina a celebrare la bellezza, in un mondo che sembra interessato ad altro.
Silvio Soldini dimostra con questo lavoro di essere uno dei più bravi documentaristi degli ultimi decenni, restituendo allo spettatore l’arte della lentezza e dell’artigianato.

"Il fiume ha sempre ragione" riesce spontaneamente a riaffermare la grandezza dell’uomo nell’approccio a una mestiere come quello editoriale fatto di intuizione e cura, caratteristiche che si sono perse con le ultime tecnologie di stampa.
Davanti a queste vite e al rispetto con cui Soldini le racconta, lo spettatore proverà a catturarne l’essenza, magari cercando di ricordare qualche aneddoto o aforisma, nella speranza che questa magia si protragga anche dopo la fine del film.

28/08/2016, 10:00

Marta Leggio