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LEGGE CINEMA - La proposta delle associazioni
per la nomina dei 5 esperti


LEGGE CINEMA - La proposta delle associazioni per la nomina dei 5 esperti
Con l’avvenuta approvazione nel Consiglio dei Ministri di lunedì 2 ottobre del decreto che regolerà la promozione delle opere europee e italiane da parte di tutti fornitori di servizi audiovisivi, accolta favorevolmente dalle associazioni firmatarie, si compie un altro passo nel processo attuativo della Legge Franceschini.

Manca ancora un tassello fondamentale e delicato: la nomina dei 5 esperti che giudicheranno i progetti per l’assegnazione dei sostegni selettivi. Alla proposta fatta al Ministro Dario Franceschini di interpretare la norma dell’art. 26 numero 2 in maniera più funzionale rispetto alla gestione delle risorse, nominando 5 esperti per ogni area di competenza (scrittura, produzione, distribuzione, esercizio e promozione), ci è stato ricordato che il testo introduttivo della Legge non lascia alcun margine d'interpretazione, il che ha escluso ogni ipotesi di allargamento. La nostra opinione rimane però invariata, vale a dire che gli esperti debbano essere in un numero superiore a cinque, debbano essere retribuiti e la loro durata debba essere al massimo di un anno per garantire una rapida rotazione. Pertanto, rispetto alle soluzioni di cui si parla in questi giorni, si preferisce quella più lineare e già ventilata in ambito ministeriale di una modifica in sede legislativa da attuare immediatamente con la Legge di Stabilità. Si chiede quindi che l’emendamento:

1) stabilisca un numero variabile di esperti superiore a cinque in base alle necessità che si vengono a creare;

2) preveda la remunerazione degli stessi esperti;

3) stabilisca una durata breve per il loro mandato di massimo un anno.

Si porti avanti questa linea, e in particolare si proceda immediatamente, prevedendo anche che gli esperti siano selezionati tra figure di alto e indiscutibile valore morale e culturale che mettano a disposizione la loro competenza in un meccanismo di ricambio continuo delle nomine. In tal modo si eviteranno preselezioni che rischiano di diventare clientelari e di rispondere a principi e criteri del tutto soggettivi che impedirebbero un pari accesso dei vari progetti all’esame degli esperti e farebbero invece sottoporre solo quelli selezionati dai consulenti.

09/10/2017, 12:46