Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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TFF35 - "Vento di Soave" in concorso in Italiana.Doc il 26 novembre


TFF35 -
Una scena di "Vento di Soave"
Tre storie di ostinata ma contraddittoria opposizione al gigante industriale, raccontano il conflitto tra le narrazioni del progresso e i danni sociosanitari in un territorio a vocazione agricola. I giganti in questione sono le Centrali della zona industriale brindisina: il petrolchimico Eni e la centrale a carbone Enel, situata a Cerano. A osservarli da vicino, e per la prima volta anche da dentro, è il 38enne regista e sociologo pugliese Corrado Punzi, nel suo documentario “Vento di Soave” (2017, durata 75 min.). Il film è in concorso al 35° Torino Film Festival nella sezione “Italiana.Doc” e, domenica 26 novembre 2017 alle 20.15, sarà proiettato in anteprima.

"È un documentario sulle grandi industrie a combustibili fossili e sulle conseguenze che hanno causato sul territorio e sulle vite di chi ci abita e lavora intorno "– commenta Loredana Capone, assessore all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia - "Insomma un film sulla storia recente della Puglia, raccontato con la tensione verso la verità dei fatti alla quale il cinema di Punzi ci ha abituati. Un film necessario e coraggioso, che ha avuto la capacità di mobilitare le migliori energie locali".

Il film, infatti, è stato realizzato da una troupe interamente pugliese: nato da un’idea e dalla collaborazione con il giornalista Stefano Martella, è stato scritto insieme allo sceneggiatore Francesco Lefons, sonorizzato da Gianluigi Gallo e montato da Cristian Sabatelli.

"L’idea non era di realizzare un’inchiesta su Cerano o sul petrolchimico di Brindisi" – precisa il regista Punzi -, "bensì un film con un carattere più universale, capace di affrontare un problema cruciale dei nostri giorni. Osservare Brindisi, quindi, significa soltanto osservare l’archetipo di un modello di sviluppo perseguito in diversi Sud del mondo e riproposto ancora oggi, come dimostra anche la costruzione del gasdotto Tap. Crediamo che la particolarità del film sia tentare di non appiattirsi solo sul punto di vista di chi si ritiene vittima delle grandi industrie, ma osservare anche l’altra parte, filmando l’addetto stampa della Centrale a carbone e dando spazio al modo in cui il Petrolchimico si è auto-narrato".

Prodotto dalla Fluid Produzioni di Davide Barletti e dal collettivo cinematografico Muud Film (di Mattia Soranzo, Mattia Epifani e Corrado Punzi), “Vento di Soave” ha ottenuto i finanziamenti del Regional Film Fund di Apulia Film Commission. Il film è stato realizzato anche grazie al contributo di: Asl Brindisi, Arci Lecce, Unione dei Comuni di Andrano, Diso e Spongano, Comune di Trepuzzi.

16/11/2017, 17:19