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SOTTO18 19 - Il programma di lunedì 19


SOTTO18 19 - Il programma di lunedì 19
Il cartellone giornaliero del Festival Sottodiciotto si apre nel pomeriggio con un titolo d’interesse per gli appassionati non solo di cinema, ma anche di sport e, soprattutto, di calcio. Realizzato nell’ambito del laboratorio di linguaggio cinematografico curato da Pier Dario Marzi ed Emmanuel Pesi che ha coinvolto gli studenti delle classi III della scuola media di Camigliano (Lucca), L’allenatore errante (alle 18, al Cinema Massimo 3) ricostruisce la straordinaria avventura umana e professionale di Ernest Egri Erbstein, coach della Lucchese negli anni Trenta e poi direttore sportivo del Grande Torino. Di origini ebraiche, Erbstein fu vittima delle leggi razziali e della persecuzione nazi-fascista, che lo costrinsero a una vita errabonda e clandestina. Scampato alla guerra, morì nello schianto di Superga con gli altri componenti del mitico Torino. Nel docufilm compare in veste di testimone la figlia del grande allenatore, la ballerina e coreografa Susanna Egri, nome storico della danza torinese e internazionale, che sarà ospite d’onore alla proiezione. Il mediometraggio sarà introdotto dagli autori Pier Dario Marzi ed Emmanuel Pesi, dallo storico Luciano Luciani, ideatore del progetto, e da Iacopo Fasano, insegnante della scuola.

Sempre nel pomeriggio, l’omaggio dedicato ai Manetti Bros prosegue con la proiezione di L’arrivo di Wang (alle 18.30, al Massimo 2), realizzato nel 2011 e interpretato da Ennio Fantastichini e Francesca Cuttica. Incursione inedita per i due autori nel fanta-thriller, la storia della traduttrice dal cinese e dell’agente segreto alle prese con un alieno apparentemente innocuo attesta la grande agilità dei Manetti nel passare da un genere all’altro, senza rinunciare, anche nelle produzioni a basso budget, a un cinema ricco di invenzioni visive.
Ancora nel pomeriggio, il ciclo di incontri “Wikicampus” prosegue la sua esplorazione delle varie articolazioni ed espressioni dell’hip hop con un appuntamento dedicato all’influenza cruciale del fenomeno sul costume, lo stile di vita e di abbigliamento contemporanei. Del tema specifico degli “Hip Hop fashion games” discuteranno (alle 18, al Circolo dei lettori) Silvia Vacirca, docente dell’inaugurando corso di “Forme e linguaggi della moda” presso il corso di laurea magistrale in Cinema e Media dell’Università di Torino, Daniele Crepaldi e Filippo Santambrogio, rispettivamente brand manager&founder e community manager di Dolly Noire, startup di successo dello streetwear. Modererà Giulia Carluccio, presidente di AIACE Torino e del corso di laurea in DAMS dell’Università di Torino.

In serata, il Festival presenta due film in anteprima che si concentrano, con prospettive ed esiti diversi, sui “miracoli” nell’era contemporanea. In Oh Mio Dio! (alle 20, al Massimo 2), Giorgio Amato, già regista di Il ministro e The Stalker, si interroga sui possibili effetti di una parusia nel terzo Millennio: che cosa accadrebbe oggi, in una società che si definisce cattolica e cristiana, se Dio decidesse di rimandare Gesù tra gli uomini? Chi lo prenderebbe sul serio? E quali difficoltà incontrerebbe per riuscire a farsi ascoltare? Deciso il ritorno sulla Terra, per riportare la Sua parola al centro dell’attenzione, il Messia sceglie questa volta di lasciare una testimonianza video del suo passaggio terreno, arruolando due cameraman che lo seguono costantemente. La sua predicazione e i continui miracoli destano grande clamore mediatico, ma nella smaliziata e diffidente società contemporanea la preparazione all’avvento del Regno dei Cieli si dimostrerà impresa ancora più ardua di quella affrontata 2000 anni fa. Il film sarà presentato dallo stesso regista Giorgio Amato, ospite del Festival.

Accade un miracolo anche nel film a seguire, Jupiter’s Moon (alle 22), del regista ungherese Kornél Mundruczó, presentato in collaborazione con la casa di distribuzione Movies Inspired. In concorso all’ultimo Festival di Cannes, il lungometraggio affronta in chiave fiabesca il difficile tema dell’immigrazione attraverso la storia di Aryan, giovane espatriato siriano. Nel tentativo di raggiungere l’Ungheria, il ragazzo viene ferito a colpi di pistola da un poliziotto mentre attraversa illegalmente la frontiera. Invece di morire, scopre, però, di poter volare. Il portentoso evento suscita l’immediata attenzione del dottor Stern, corrotto medico ungherese che prende tangenti dai rifugiati per trasferirli dal campo profughi all’ospedale, da dove possono poi facilmente scomparire, e che è deciso a sfruttare il provvidenziale dono della levitazione di Aryan.

Sempre in serata, si riprende il fil rouge di quest’edizione del Festival con la rassegna cinematografica dedicata all’hip hop, che prosegue la sua esplorazione delle varie articolazioni del fenomeno con Planet B-Boy (2007, alle 19.30, al Massimo 3), di Benson Lee. Inno audiovisivo all’universalità del ballo, il documentario si immerge nell’arte della breakdance, nella sua evoluzione da pratica di strada a forma artistica riconosciuta, soffermandosi soprattutto sulla Battle of the Year, la massima gara internazionale di b-boying in cui si sfidano giovanissimi provenienti da tutto il mondo.
A seguire, un cult di fiction del movimento, Do the Right Thing (Fa’ la cosa giusta, 1989, alle 21.30), il film-manifesto con cui Spike Lee scandisce, sulle note di Fight the Power dei Public Enemy, le tensioni razziali nella “sua” Brooklyn, ambientando il suo controverso capolavoro nel microcosmo multietnico del quartiere di Bedford-Stuyvesant.

Tutti gli appuntamenti e le proiezioni del Festival sono a ingresso gratuito.

18/03/2018, 15:24