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Note di regia di "Prigioniero della mia LIbertà"


Note di regia di
Una scena di "Prigioniero della mia LIbertà"
Il film attraverso la rappresentazione di un errore giudiziario racconta l’umana sofferenza del nostro protagonista, l’architetto Alejandro Torres.
Il film nasce dallo studio accurato di eventi simili che tanti conflitti di opinione e tanto interesse hanno suscitato nel nostro Paese e non solo. Il tema della Giustizia è cruciale in ogni tempo, ad ogni latitudine.
Storia universale, narrata in sceneggiatura con struttura originale, partendo dal punto decisivo della vicenda: dall’arresto da cui tutto nasce; lasciando lo spettatore nel dubbio sull’innocenza del protagonista a “celebrazione” di quello stesso dubbio che – lo sanno bene le persone ingiustamente incarcerate -resta spesso negli sguardi altrui anche dopo una definitiva sentenza di assoluzione.
Il film è ambientato a Sora, città ordinata e quieta, che lo stesso evidente flusso turistico non sconvolge né altera nei ritmi, nelle consuetudini. Un centro piccolo, dove la notizia di un professionista coinvolto in un'estorsione può raggiungere la prima pagina della cronaca con forza dirompente, e il “colpevole” non può più sfuggire al dolore provocato nello scorgere il “dubbio” negli occhi dell'altro – un vicino, un passante, un ex-cliente – tormento dal quale probabilmente sarebbe affrancato vivendo in una metropoli caotica e fracassona dove poco ci si conosce l'un con l'altro, dove c'è cassa di risonanza soltanto per eventi criminosi di ben altra portata. Il protagonista è ingiustamente privato della libertà proprio a ridosso delle Festività, durante un Natale che per gli altri è sereno, ricco, sfavillante.
Senza contare poi il Natale dell'anno seguente, durante il quale la rabbia che ha portato a ideare un folle progetto di “vendetta”.
La parte centrale del film, in cui si narra la vita serena del protagonista fino al momento in cui resta impigliato nella tela velenosa tessuta dal disonesto amico ritrovato, ha bisogno di luce, di spazi, di panorami.
Ecco allora il vecchio casale diroccato sul limitare del bosco acquistato da Alejandro e da sua moglie Isabella; ecco il suggestivo lago dove la famigliola trascorre le sue vacanze ridente e spensierata; ecco le suggestive cascate d’acqua che fluiscono nel fiume sottostante. Sora quindi è parte integrante del progetto filmico e straordinario valore aggiuntivo riguardo le sue già evidenti qualità spettacolari e drammaturgiche che, grazie anche a una struttura narrativa originale e incalzante, coinvolgerà intensamente il pubblico in una storia privata ma di interesse generale e susciterà, per risvolti e soluzioni narrative, grandi dibattiti su un tema molto attuale specialmente in Italia ed universale, come quello della Giustizia.

Rosario Errico