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Note di regia di "Peggio per Me"


Note di regia di
Una scena del film "Peggio per Me"
#L’IDEA. I logorati e traballanti rapporti di Francesco con sua moglie, sua figlia e il suo amico storico, sono il pretesto per raccontare la fragilità della mia generazione, nel momento in cui i punti cardine di una vita serena di un occidentale medio (lavoro, famiglia, affetti, autostima) vengono improvvisamente a mancare. Il film cerca di raccontare soprattutto quanto “egoismo” si cela in ognuno di noi quando siamo convinti che tutto il mondo ci stia remando contro e, ancor di più, se pensiamo alle conseguenze che può portare un gesto estremo come il suicidio. Per questo viene in soccorso quella vocina, “da lontano”, per dire al Francesco adulto: “ho impiegato anni per farmi una vita, poi arrivi tu a buttare via tutto. Coglione!”.

#GLI ANNI OTTANTA. Che un ultraquarantenne come me, amante e figlio degli anni ’80, abbia inserito nel proprio film dei brevissimi flashback ambientati in quell’epoca, può far pensare a una “operazione nostalgia”. In realtà ho cercato di condensare in pochissimi minuti l’atmosfera di quella decade, non con tono malinconico ma con gli occhi di un bambino, con sguardo positivo, fresco, attuale. Non ho mostrato audiocassette e mangianastri con la malinconia del “tempo che fu”, li ho concepiti come veri e propri personaggi del film, parte integrante della storia. Mi piacerebbe che i ragazzini di oggi vedessero “Peggio per me” e restassero affascinati da quegli aggeggi meravigliosi che erano le radio portatili, le doppie piastre, le audiocassette, i giradischi…

#LE RIPRESE E IL LOW BUDGET. “Peggio per me” è un progetto indipendente e autofinanziato, un film a – quasi – zero budget (6000 euro totali, compreso un piccolo crowdfunding di 1000 euro, raccolto da una quarantina di amici). È stato girato assecondando le disponibilità di tutto il reparto tecnico e artistico, con una cadenza media di circa due giorni di riprese al mese, in cui volta per volta si faceva un piano di lavorazione sul singolo giorno. In tutto i giorni di riprese sono stati solo ventitré, più un pomeriggio di drone, col quale sono state effettuate le riprese su Monterotondo per i titoli di testa e alcuni momenti sparsi nel film, compresi quelli girati al Parco del Veio, sulla Braccianense, alle porte di Roma. Ventitré giorni, quindi, “diluiti” in un arco di tempo di un anno esatto.

#LA SCELTA DEGLI ATTORI. Quando scrivo una sceneggiatura ho quasi sempre in mente delle facce, delle tipologie di carattere, degli attori che fisicamente rispecchiano i personaggi immaginati. Non avendo la possibilità di organizzare un casting, scegliendo tra decine di attori diversi per ogni personaggio, devo riconoscere che, mai come in questo film, sono stato fortunatissimo. Tania Angelosanto aveva lavorato con me in “Giudizi universali”, ormai cinque anni fa, e mi è sembrata perfetta anche stavolta, per la parte di Anna, la ex moglie di Francesco. Con Ferruccio Lanza, nella parte di Gustavo, lo zio eremita di Carlo, ho già girato tre film e conosco benissimo i ruoli che può ricoprire. Mio fratello Claudio, nei panni di Carlo, l’amico per la pelle di Francesco depresso e trasandato, mi ha convinto subito al primo provino, facendomi per altro allontanare dall’idea originaria di prendere un attore magrissimo e calvo. Le due attrici che interpretano le mamme, Alessandra Ferro e Laura Nardi, le ho scoperte tramite un’amica mettendo un semplicissimo annuncio su Facebook, sono due artiste di teatro favolose, grandi professioniste e con passione da vendere. Angela Ciaburri, che interpreta la maestra di hip-hop, è una giovane e talentuosa attrice di Salerno che ho scoperto a teatro; subito dopo “Peggio per me” è stata scelta per “Gomorra 3” nel ruolo di Carmela, ne “Il colore nascosto delle cose” di Silvio Soldini e “Due Soldati” di Marco Tullio Giordana. Evidentemente le abbiamo portato fortuna. Ma gli attori con cui ho avuto più fortuna sono stati i bambini che interpretano Francesco e Carlo a dodici anni, Paolo Galli e Silvio Cafini, non solo per la somiglianza a me e Claudio, ma anche per la straordinaria naturalezza con cui hanno affrontato il loro unico, divertente e massacrante giorno di riprese. E infine Marianna Pistilli, una ragazzina di dodici anni che non ha mai recitato in vita sua ma che ha mostrato una spontaneità e una professionalità da fare invidia a tante attrici navigate. Angelo Orlando poi… siamo amici da quindici anni, avere un suo cameo è sempre un grandissimo onore. Insomma, ogni volta che guardo “Peggio per me” mi meraviglio dell’incredibile fortuna che ho avuto ad aver trovato facce e caratteri incredibilmente identici a come li avevo concepiti. Sono fiero del mio cast, hanno tutti dato un grande valore aggiunto al film.

Riccardo Camilli