Fondazione Fare Cinema
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Note di regia di "Nata Femmena"


Note di regia di
Nata Femmena
È importante mostrare fin dove si spinge la voglia di cambiare.
Alessia ed Alessandro sono sfaccettature dello stesso volto, da un lato Alessia “nata sbagliata” che sogna una famiglia unita, famiglia che non ha mai avuto, dall'altra Alessandro che vive quotidianamente con l'aiuto prezioso dei genitori in un quartiere tanto difficile come Scampia.
Mostrare il conflitto umano che c'è alla base di un tale, radicale, cambiamento. L'eterno conflitto tra paura e amore riflesso nei genitori dei tre protagonisti che sono combattuti tra l'amore per i figli e l'odio e la paura di chi li giudica. Mostrare anche il lato “vile” e perverso dell'amore, quando un padre decide di eliminare per sempre dalla propria vita un figlio da lui stesso creato in quanto non conforme a quello che desiderava e l'attrazione malata verso un individuo indifeso tanto da indurlo a farsi del male tentando il suicidio.
Ma soprattutto mostrare che Napoli non è così arretrata come si pensa, che storicamente il trans è sempre stato accettato e che i pregiudizi appartengono al presente. La nostra cultura finisce col deteriorarsi giorno per giorno perdendo, così, i valori che il passato aveva insegnato facendo spazio ad un futuro poco democratico, pieno di pregiudizi e privo d'amore.

Pasquale Formicola e Elisabetta Rasicci