COSA FAI A CAPODANNO? - La sfortuna di una festa eccezionale
Un capodanno tra sconosciuti a base di aragoste, ostriche, champagne e… sesso tra sconosciuti.
Parte così, con tanti presupposti eccezionali il film di
Filippo Bologna, già sceneggiatore e al debutto come regista. Un cast che ai bei tempi avrebbe garantito una decina di milioni d’incasso con un’uscita di tutto rispetto a metà novembre in 350 copie.
Ma non ci saranno le ostriche, lo champagne e soprattutto il sesso. Infatti la fantastica serata, tra equivoci, fraintendimenti, cellulari che funzionano a intermittenza l’annunciato scambio di vite e, soprattutto di coppie, rimarrà sulla carta, lasciando lo spettatore ad assistere a qualcosa che ricorda più o meno da lontano una ventina di altri film.
Raccontare "
Cosa fai a Capodanno?" è difficile perché manca di conseguenzialità nelle azioni; i personaggi parlano, si scontrano e si incontrano, le cose capitano non si sa bene perché ma sempre in una dimensione eccezionale. I ladri nella baita, il padrone di casa di colore, la padrona con un grave limite, un ospite sulla sedia a rotelle, una donna incinta, madre e figlio che vogliono rubare un oggetto proprio a capodanno, un’altra coppia che si ferisce seriamente e finisce all’ospedale, il catering che si perde tra le nevi col furgoncino pieno di aragoste. Il tutto in previsione di una grande, memorabile, orgia. Ogni cosa è eccezionale come solo sulla carta si riesce a inventare: e infatti lì rimane.
La mancanza di empatia e di credibilità è la logica conseguenza di tutta questa esplosione di fantasia che basterebbe per altri 6 film. Solo
Ilenia Pastorelli, grazie alla sua personalità, riesce ad emergere, lei più del personaggio. Gli altri recitano, montano caratteri poco credibili, anche questi su elementi non del tutto originali.
12/11/2018, 16:47
Stefano Amadio