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TFF36 - ATTO DI FEDE, la religione come collante sociale


TFF36 - ATTO DI FEDE, la religione come collante sociale
Una scena di "Atto di Fede"
Il regista Vittorio Antonacci intraprende un viaggio all'interno delle feste religiose del Sud Italia nel documentario "Atto di Fede". Madonne, santi, processioni, musica, mortaretti, luci e e colori sono lo sfondo della ricerca etnologica compiuta da Antonacci, che si addentra in questo viaggio spalla a spalla a La banda di Rutigliano, a fedeli della parrocchia di San Michele Salentino ed al "madonnaro" di strada Raffaele Altieri.

La parte centrale del documentario è la testimonianza del "dietro le quinte", dei febbrili preparativi che accompagneranno i fedeli alla festa religiosa. Vi è la banda, che in pulmann gira da paese a paese e svolge un rituale giornaliero di preparazione all'evento, dalla preparazione dell'alloggio temporaneo, alla vestizione ed alla preparazione degli strumenti. Vi sono i fedeli, specialmente done, che addobbano ed adornano meticolosamente le loro case per ospitare la Madonna errante di San Michele Salentino, ed, infine, il "madonnaro", nel suo incessante peregrinare da luogo a luogo alla ricerca del posto sede delle feste religiose, per dipingere e difendere gelosamente il suo San Rocco disegnato per terra.

"Atto di Fede" è, quindi, un'affresco della religiosità, ma soprattutto un racconto di uno spaccato di vita, dove la festa in onore del santo o della Madonna, diventa più un qualcosa che serve più all'uomo che all'ultraterreno, perchè fa da collante per la società, perchè è il viatico per costruire nuovi rapporti umani o consolidare i preesistenti. Vittorio Antonacci compie un interessante lavoro di ricerca sull'aspetto "pagano", se così si può definire, all'interno di realtà che sembrano appartenere ancora ad un mondo antico, dove la religiosità fa da collante per l'intera società e ne rafforza gli equilibri.

01/12/2018, 14:42

Simone Pinchiorri