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BELLE SPERANZE: IL CINEMA ITALIANO E I GIOVANI
(1948-2018) - La mostra a Roma


BELLE SPERANZE: IL CINEMA ITALIANO E I GIOVANI (1948-2018) - La mostra a Roma
Belle Speranze: il Cinema Italiano e i Giovani (1948-2018)
La Fondazione Ente dello Spettacolo, realtà che opera per la promozione della cultura cinematografica in Italia su mandato della CEI, allestirà presso Mattatoio Roma La Pelanda (30 gennaio - 15 marzo 2019) la mostra multimediale "Belle Speranze: il Cinema Italiano e i Giovani (1948-2018)".

L’inaugurazione della mostra, è bprevista martedì 29 gennaio, alle ore 18.30, presso La Pelanda. Per l’occasione interverranno tra gli altri anche il regista e attore Pif, il Vicesindaco di Roma Luca Bergamo e il Presidente dell’Azienda Speciale Palaexpo Cesare Maria Pietroiusti.

"Belle speranze" è un progetto molto ambizioso, che ha richiesto un anno di lavoro e il coinvolgimento di diverse istituzioni culturali, dall’Università Cattolica del Sacro Cuore al Centro sperimentale di Cinematografia e Cineteca Nazionale. Un progetto che, nato sulla suggestione del recente Sinodo sui giovani, vuol restituire, attraverso l’immaginario cinematografico, l’esperienza politica, sociale e religiosa dei ragazzi italiani lungo gli ultimi 70 anni di storia.

La provocazione della gioia, che dà inizio al Documento preparatorio del Sinodo 2018 (I giovani, la fede e il percorso vocazionale), ha ispirato la Fondazione Ente dello Spettacolo nel tracciare un possibile percorso di senso per ogni generazione. Come il cinema ne ha messo in scena gli ideali politici, i sogni di riscatto, le conquiste personali e sociali, le cadute e i fallimenti.

Da "Il sole sorge ancora" di Aldo Vergano, tra le prime e più fulgide testimonianze della Resistenza italiana a "Gli sdraiati" di Francesca Archibugi, ritratto in chiaroscuro di giovani a cui è stato rubato il futuro dai loro padri, l'allestimento si compone di foto di scena e fotogrammi tratti da cult generazionali (con un’ampia sezione dedicata al cinema di ricerca interiore) ma anche di oggetti “mitici”, che hanno segnato il cammino dei ragazzi, come i jeans, la vespa, il flipper, il juke-box, fino al telefonino e alla playstation. E poi libri, versi e canzoni, testi che come i film hanno saputo parlare alle varie generazioni.

Infine, a conclusione della mostra, è prevista una sala cinema dove è possibile vedere alcuni straordinari videosaggi realizzati da veri studenti universitari, filmati che ci trasportano dagli anni Quaranta ai nostri giorni per provare a rispondere a una domanda: in che modo i giovani narrati dai film – da Romolo e Salvatore di "Poveri ma belli" a Piero di "Ovosodo", da Adriana di "Io la conoscevo bene" a Mignon di "Mignon è partita", solo per citarne alcuni – parlano alle generazioni di oggi?

09/01/2019, 12:17