IL MONDO IN UNA STANZA. PIERA OPPEZZO POETA - Dal
14 al 18 marzo al Cinema Spazio Oberdan Milano
Come sondare il mistero della creatività in poesia? "
Il mondo in una stanza", che sarà presentato al Cinema Spazio Oberdan di Milano dal 14 al 18 marzo 2019 in prima visione esclusiva, tenta una risposta attraverso un percorso di ricerca esistenziale che ha come protagonista la poetessa
Piera Oppezzo, nata a Torino nel 1934, vissuta a Milano dal 1966 in poi e deceduta nel 2009 in totale solitudine in un convalescenziario sul lago Maggiore.
Piera, riconosciuta come una delle voci più innovative (e difficili) della poesia italiana contemporanea, era anche una persona chiusa in un suo mistero, inscalfibile e difficilmente conoscibile, come avvolta in una bolla di affascinante lontananza.
Ha fatto la sarta (da ragazzina), la commessa, la dattilografa, la collaboratrice editoriale (Einaudi, Rai, Feltrinelli, Guanda, SE). Militante extraparlamentare negli anni sessanta, ha poi partecipato a un gruppo di autocoscienza femminista. A metà degli anni settanta ha organizzato con altre donne il collettivo “Pentole e fornelli” girando l’Italia con uno spettacolo di canzoni e testi vari.
Pur avendo partecipato ai grandi sommovimenti politici di fine anni Sessanta, non ha mai cessato di dedicarsi alla scrittura che rappresentava da sempre la sua ragione di vita. Cercando di scoprire elementi chiarificatori della sua esistenza e la fonte del suo stile pietroso e implacabilmente coerente, il documentario va alla ricerca di chi l'ha conosciuta, o, per meglio dire, avvicinata nel corso degli anni.
A partire da un'infanzia di costrizioni e miseria fino al sorprendente riconoscimento da parte di Guido Davico Bonino, Italo Calvino e Giulio Einaudi che la pubblicarono, giovanissima e sconosciuta, nella prestigiosa collana bianca Einaudi di poesia. Fu autrice di altre tre raccolte di poesia, di due romanzi e di vari racconti, pubblicata dalle maggiori riviste italiane di poesia e inserita in antologie americane dedicate ai protagonisti della poesia italiana del Novecento. Fu apprezzata da poeti e scrittori tra i quali Vincenzo Cardarelli, Folco Portinari, Enzo Siciliano, Giancarlo Majorino, Goffredo Fofi, Adriano Spatola, Giulia Niccolai, Flavio Ermini, Franco Cordelli. Parte notevole della sua produzione, di grande valore, è tuttora inedita.
Nel documentario gli incontri rimandano da un capitolo all'altro di una vita, il cui filo resta misterioso. Le stesse persone che l'hanno frequentata ne conservano un ricordo intenso, spesso anche di passione profonda. Il suo esclusivo interesse per la scrittura, che si accentua negli ultimi anni, rasenta l'ossessione: intrecciandosi con il declinare della salute, la chiude in una solitudine senza rimedio. Il documentario alterna le voci degli intervistati alle ombre di Piera Oppezzo che si muovono per la città e nel chiuso di una stanza. Foto d'epoca e spezzoni di filmati fanno da contrappunto alle immagini moderne di Torino e di Milano dove i protagonisti vanno alla ricerca dei luoghi e delle atmosfere in cui
Piera Oppezzo aveva vissuto. Ma il suo mistero non ha soluzioni né aperture: solo la sua scrittura parla alludendo a un rovello interiore, fitto di domande e consapevolmente senza risposta. Fra le persone intervistate: Giancarlo Majorino, Giulia Niccolai, Laura Lepetit, Giovanni Tesio, Michelangelo Coviello, Paola Redaelli.
10/03/2019, 11:11