Note di regia di "La Scelta - The Choice"


Note di regia di
Quando tre anni fa ho conosciuto personalmente Cristina Donadio rimasi ipnotizzato alla potenza dei suoi occhi da cui leggevo, con grande facilità, un’anima ricca di vita, forte e intensa.
Qualche mese dopo la riscoprì in una lunga intervista in tv e capii finalmente il perché di quella forza indescrivibile celata dalla maschera di grande attrice che tutti conoscono.
Una vita, la sua, che mi ha guidato eticamente ed esteticamente a scrivere e dirigere una storia per il cinema, una favola moderna che fosse da esempio e sprono per tutti noi, me compreso: madre a sedici anni, il primo matrimonio a diciotto, il divorzio, il secondo matrimonio e l’incidente d’auto; a trentasette anni divorziata, vedova, mamma e nonna...
Quello che più mi ha dato forza e lucidità professionale nello scrivere è stata la storia di quando ha scoperto di avere il cancro, mentre girava la seconda stagione di “Gomorra”; Scianel l’ha aiutata a superare il grado emotivo della malattia avendo deciso, Cristina, di non dire nulla a nessuno, regista e produzione compresi, per non sottrarsi al suo personaggio, di curarsi durante le riprese e farlo nella sua terra.
Da quel momento ho letto tutte le sue interviste, gli interventi, l’ho conosciuta meglio, sono entrato nel suo mondo e ho deciso di portare sullo schermo una storia che prendesse spunto dalla sua forza emotiva e il grande impegno sociale, un grido alla vita che tutti avrebbero dovuto vedere e sentire, per comunicare che ci si può curare bene anche a casa propria, che si può continuare a sognare nonostante un problema o un dispiacere.
Per raccontare il dualismo tra lavoro e cura, tra set e ospedale, lasciando inalterate le ansie, le paure e i tempi, ho creduto necessario, sin da subito, narrare la vicenda in un unico vero piano sequenza; uno sforzo produttivo importante se si pensa alla durata, 10 minuti, ai vari spostamenti nello spazio, interni ed esterni, al lungo cameracar previsto e al flashback negli anni 90, dove la protagonista si alterna e confronta con il suo alter ego da giovane.
“La scelta – the choice” non rappresenta la messa in scena della storia di Cristina, è ispirata alla sua vita ma racconta di più, va oltre la singola esperienza, oltre i personaggi, i luoghi ed i tempi, per essere testamento di emozioni di tutti e per tutti.

Giuseppe Alessio Nuzzo

18/08/2019, 11:05