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SCHERMI IN CLASSE - L'etica libera la bellezza


SCHERMI IN CLASSE - L'etica libera la bellezza
Schermi in Classe – l’etica libera la bellezza è stato selezionato anche per l’anno scolastico 2019/2020 tra i progetti del Piano Nazionale “Cinema per la Scuola”, indetto da MIUR e MiBACT per sostenere le buone pratiche in ambito di Film Literacy e alfabetizzazione audiovisiva.

Considerata la crescita esponenziale di immagini che quotidianamente fronteggiamo “Cinema per la Scuola” nasce con l’obiettivo di introdurre nelle scuole il linguaggio cinematografico e audiovisivo come strumento educativo trasversale, che possa portare gli studenti a una maggiore conoscenza del mondo, sviluppando sempre più capacità critiche.

Conoscere il linguaggio audiovisivo significa soprattutto «essere in grado di instaurare un rapporto attivo e critico con la miriade di immagini in movimento che colpiscono ogni soggetto nella civiltà degli schermi in cui siamo immersi» – spiegano gli esperti e rappresentanti della commissione MIUR-MIBACT.

Cinemovel e Libera in viaggio con Schermi in Classe
Con il furgone di Schermi in Classe Cinemovel raggiunge, in territori spesso ai margini dei circuiti mainstream e lontani dalle narrazioni contemporanee, le scuole secondarie di primo e secondo grado. L’obiettivo è stimolare la ridefinizione dell’immaginario attraverso un luogo fisico e virtuale chiamato «cinema», cioè uno spazio deputato alla visione collettiva di un film, che crea aggregazione e una riflessione corale.

Nell’anno scolastico 2018-2019 sono stati 2.500 gli studenti coinvolti in un percorso che parte da un ciclo di laboratori dedicato ad interrogarsi sull’importanza di parlare del fenomeno mafioso, per approfondire gli strumenti che abbiamo a disposizione per guardare le mafie per come sono realmente, attraverso ricerche personali e un confronto facilitato da una piattaforma online, archivio dove depositare contenuti e spazio dedicato all’incontro di idee.

Il cinema che porta idee
Schermi in classe nasce da una riflessione sul ruolo delle immagini nella società contemporanea e prende forma intorno alla volontà di invertire il processo di assuefazione che sempre più ci rende passivi nella loro fruizione e nella capacità di decodificarle.

Oggi il progetto sviluppa un modello didattico che pone al centro l’audiovisivo e la visione collettiva come strumenti per risvegliare il pensiero critico e allenare i più giovani a scegliere, formare ed esprimere liberamente il proprio giudizio di fronte alle immagini, intese come racconti che vogliono ancora e con forza comunicare qualcosa.

Dopo il percorso laboratoriale realizzato in aula e le ricerche individuali sviluppate per approfondire i temi di SIC, il cinema entra a scuola e trasforma le aule scolastiche in sale cinematografiche.

26/03/2020, 11:23