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CINEMA, DOMANI - Tommaso Cerqueglini, 102 Distribution


"La convivenza tra sale e piattaforme è già oggi possibile": intervista sui possibili scenari futuri per il cinema italiano, dopo il lungo stop causato dall'emergenza Covid-19.


CINEMA, DOMANI - Tommaso Cerqueglini, 102 Distribution
Prosegue l'inchiesta di Cinemaitaliano che esplora, attraverso le parole di diversi operatori della filiera cinematografica, i possibili scenari che potrebbero coinvolgere il mondo del cinema in Italia.

Abbiamo intervistato Tommaso Cerqueglini, che con la sua società di distribuzione e produzione cinematografica 102 Distribution, ha scelto di far uscire direttamente sulla piattaforma Amazon Prime, a partire dal 30 Aprile, l'opera prima di Mauro Russo Cobra non è prodotta da Giallo Limone Movie.

"Cobra non è" è l'opera prima di Mauro Russo. Cosa spinge una distribuzione ad investire su un esordio e sul cinema indipendente?
Il cinema ha sempre bisogno di nuovi talenti, specialmente in periodi come questo che stiamo vivendo. Mauro Russo, viene dalla scena dei videoclip musicali e già conoscendo in parte i suoi lavori, siamo rimasti colpiti dal suo modo di orchestrare un cast corale fatto da attori e artisti del mondo della musica, in una storia ricca di colpi di scena a forte impatto visivo.

In Italia da ormai molti anni si produce molto poco cinema di genere, e i pochi film che escono fanno fatica ad arrivare sul grande schermo. L'uscita su una piattaforma video può essere la chiave giusta per farli conoscere e vedere?
Sicuramente oggi, si consuma più cinema a casa che nelle sale cinematografiche, e le piattaforme sono già da tempo il palcoscenico preferito del pubblico moderno, con un’attenzione particolare allo spettatore più giovane, in termini di età, ma allo stesso tempo diventato esigente in termini di gusti cinematografici. La piattaforma oggi assume anche una funzione di vetrina, per quei film che hanno meno possibilità di farsi notare dal grane pubblico.

Il dibattito di questi giorni sta riportando al centro una serie di aspetti tecnici e burocratici, tra cui quelli inerenti il PVOD. Pensa che vadano rivisti i tempi di lunghezza delle finestre di esclusiva, e che impatto questo potrebbe avere sulla gestione dei film in sala?
L'on demand di contenuti Premium nasce come anteprime cinematografiche in contemporanea nelle sale che vengono trasmessi via internet, attraverso pay-per-view o direttamente on platform il giorno stesso o nei giorni successivi. Le classiche finestre di sfruttamento, già da tempo hanno una lunghezza relativa all’utilizzo del film, ricordiamo quelli che erano i direct to video o le tv premiere. Oggi, un pò per il periodo che stiamo vivendo, un pò per necessità di sfruttamento, si sta cercando di ridisegnare l’aspetto burocratico della vita di un film attraverso uscite alternative. Le sale a loro modo nel tempo sono in parte uscite dallo schema della classica “uscita cinematografica” adattandosi a quelli che sono state le uscite evento, le premiere in contemporanea in più città e tutte le altre attività relative al lancio di un film sul mercato.

Il momento che stiamo vivendo ha di fatto solo velocizzato un processo, che vede la nascita di nuove piattaforme VOD e il salto della finestra theatrical per alcuni titoli. Come vede il ritorno in sala, ma soprattutto pensa che sarà possibile una convivenza tra schermo virtuale e fisico?
Il cinema è nato nelle sale e le sale saranno sempre il principale punto di riferimento sia per il cinema mainstream che per quello indipendente, quando pensiamo al più bel film che abbiamo visto, ce lo immaginiamo su un grande schermo con una platea piena di spettatori. La convivenza con le piattaforme è già oggi possibile, abbiamo un esempio di grandi registi che realizzano film destinati allo sfruttamento prioritario sulla piattaforme, che potrebbero essere visti tranquillamente al cinema. Si tratta solo di scelte commerciali, fatte dalle distribuzioni o dalle produzioni, che determinano la vita e il pubblico di un film.

17/04/2020, 10:07

Antonio Capellupo