Fondazione Fare Cinema
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Note di regia de "Il Silenzio dell'Acqua 2"


Note di regia de
Castel Marciano, un anno dopo. Ambra e Giorgio sembra non abbiano mai dismesso i panni di Luisa Ferrari e Andrea Baldini che ormai risultano esseri viventi in un luogo che non esiste. Un paese astratto e volutamente idealizzato nell'estetica, allo scopo di evidenziare maggiormente la difettosità dell'animo umano che spesso non dipende dall'esterno ma è insita nella sua natura. Questo «altrove» è ricostruito nella meravigliosa provincia di Trieste, tra il mare e il Carso, una terra senza terra, in cui le viti lottano per la sopravvivenza con la pietra, così come le vite dei nostri personaggi cercano di farsi largo in una dura esistenza.
Luisa Ferrari e Andrea Baldini hanno continuato a frequentarsi e l'incontro casuale con una bambina li porterà ad affrontare un nuovo caso che li riunirà per indagare nel sommerso dell'animo umano.
Il silenzio dell'acqua si rivela ancora una volta un ossimoro perché, così come la coscienza, anche la natura prima o poi esplode, lasciandoci spesso impotenti e disarmati. L'acqua non è per nulla silente e si è fatta sentire durante le nostre riprese, avvenute alla fine del 2019, periodo di grandi alluvioni che hanno travolto il nord-est.
Le avversità climatiche però non ci hanno fermato e abbiamo approfittato del cambiamento stagionale del territorio. L'autunno ci ha invitato a seguire una nuova paletta cromatica su cui hanno lavorato in sinergia il reparto di fotografia, quello di scenografia e i costumi. Visivamente, ci siamo ispirati alle lastre di Gregory Crewdson, artista che ha la capacità di immortalare l'anima in uno scatto, fotografando i suoi personaggi in dimensioni sospese e senza tempo. Queste visioni si sono sposate perfettamente con la nostra storia creando dimensioni stimolanti in cui gli attori si sono calati generosamente regalandomi forti emozioni.
Musicalmente abbiamo proseguito il percorso intrapreso nella prima stagione arricchendolo di nuovi temi. Anche quest'anno, per la sigla, abbiamo pescato nel pop italiano, riadattando Dedicato a te de Le Vibrazioni, un brano che ci risultava, oltre che bello, anche tematico. La bambina protagonista si chiama Giulia e abbiamo immaginato che fin dalla nascita le venisse cantata questa canzone sotto forma di una ninna-nanna moderna.
Per lo stile di ripresa e il montaggio abbiamo cercato di mantenere il ritmo che merita il genere, senza rinunciare a momenti emotivi e di riflessione, con la curiosità di visitare nuovi mondi attraverso gli occhi dei nostri protagonisti.

Pier Belloni