Fondazione Fare Cinema
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Note di regia di "Laika. Brave Dog"


Note di regia di
La storia di Laika l’ho sempre conosciuta, a grandi linee. Solo crescendo, perň, ho approfondito l’argomento con una serie di ricerche e ho scoperto che la prima cosmonauta a quattro zampe non era altro che una cagnolina costretta ad un addestramento estenuante e destinata a un viaggio di sola andata.
Da questa storia č nata un’urgenza che ribolliva e che aveva a che fare con la rabbia, il potere, l’amore ed il sacrificio.
E purtroppo constato con rammarico che rievocare storie come quella di Laika č quanto mai fondamentale in un momento storico come questo, in cui l’umanitŕ sembra aver perso la bussola, accecata com’č da rabbia e cattiveria, o forse meglio indifferenza, nei confronti tanto degli esseri umani quanto del pianeta in cui viviamo.
Penso quindi che questa storia sia tristemente attuale. Allo stesso tempo, perň, non sono disposto ad accettare che le cose stiano cosě e basta, ci sono i sogni, la speranza, la magia, l’immaginazione e “Laika. Brave Dog” č tutto questo.
C’č chi dice che i cartoni animati sono cosa da bambini ma non č certo questo il caso. Č anzi proprio grazie all’animazione che posso immaginare di viaggiare nello Spazio, vedere la Terra da lontano, toccare la Luna e le stelle, vivere, insomma, un’esperienza di meraviglia e, allo stesso tempo, regalare al pubblico quindici minuti d’incanto.

Francesco Catarinolo