Fondazione Fare Cinema
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DIVERGENTI 11 - "Red Shoes": la storia di Daniela Lourdes Falanga


Il documentario di Isabella Weiss sulla "figlia del boss".


DIVERGENTI 11 -
“Io sono Wonder Woman! Questa era la mia rappresentazione nel mondo quando ero piccola. Io sono così, mi sentivo così. Ma non basta la fantasia, il mondo ti vuole in un altro modo”. Wonder Woman è Daniela Lourdes Falanga, protagonista del documentario “Red Shoes. Il Figlio del boss” di Isabella Weiss, presentato a Divergenti, il Festival Internazionale di Cinema Trans di Bologna.

In un mondo in cui la rappresentazione canonica del genere non permette la libertà dello spirito Daniela, nata Raffaele, sceglie di proporsi secondo la rappresentazione che lei psicologicamente ha del suo corpo.

Oggi Daniela è la prima donna transessuale a ricoprire la carica di presidente di Antinoo Arcigay Napoli e lavora nella ASL Roma 3 Napoli dove aiuta e supporta i ragazzi e le ragazze che vogliono cominciare un percorso di transizione.

Il documentario di Isabella Weiss non ci racconta solo la transizione di un corpo, ma ci fa riflettere sulla fondamentale importanza della transizione delle menti, del pensiero delle persone che ci circondano, che deve essere cambiato in nome di una libertà che deve essere promossa, cercata, ma soprattutto insegnata alle persone, in contesti in cui può risultare sconvolgente se non se ne conosce l’esistenza. Essere liberi di esistere, di essere quello che si è, di desiderarla questa libertà, ma anche e soprattutto essere liberi di lasciar esistere gli altri, quelli che pensiamo diversi da noi: liberarsi dal giudizio e dal preconcetto che esista una sola via, una sola verità, una sola libertà.

Red Shoes è il racconto del paradosso di una società in cui un camorrista in carcere per strage pensa che la persona da non frequentare sia la figlia trans.

Oggi cerchiamo strumenti per affrontare un mondo ostile alla diversità, ma la verità è che una società civile dovrebbe assumersi la responsabilità di far diventare questa Terra un posto accogliente per tutti.

Figura emblematica nel film diventa la madre di Daniela che ci mostra che percorsi di evoluzione e crescita personali sono possibili, che abbiamo la possibilità e gli strumenti per evolvere, liberarci dal senso di colpa, vivere meglio noi e far vivere meglio le persone che ci sono vicine.

06/12/2021, 17:38

Beatrice Tomassetti