Fondazione Fare Cinema
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Note di regia di "Sarura - The Future Is an Unknown Place"


Note di regia di
Nel 2010 siamo stati invitati dall’associazione italiana Operazione Colomba a visitare il villaggio di at-Tuwani, dove era presente da alcuni anni con un presidio di monitoraggio e accompagnamento disarmato, per raccontare l’esperienza di resistenza nonviolenta del Comitato Popolare delle Colline a Sud di Hebron.
Eravamo un gruppo di filmmakers alle prime armi, e per la prima volta ci confrontavamo con una questione politica così sensibile come il conflitto Israelo-palestinese e l’occupazione militare della west bank.
Per tenere fede alla promessa fatta ai pastori della zona e agli attivisti del comitato, tornammo in italia e producemmo grazie al crowdfunding “Tomorrow’s Land - how we decided to tear down the invisible wall”, un documentario realizzato grazie a centinaia di sostenitori e proiezioni che presero vita in molte città italiane e del mondo.
Sarura per noi è il ritorno a dieci anni di distanza nello stesso villaggio, la nuova promessa di dare visibilità all’incredibile storia di resistenza dei pastori, degli uomini e delle donne delle South Hebron Hills, raccontata attraverso la voce dei figli, quelli che in Tomorrow’s Land erano solo bambini e bambine e che sono cresciuti continuando a confrontarsi con i soprusi e le violenze causate dai progetti di espansione delle colonie e dall’occupazione militare delle terre dei loro padri.
Abbiamo scelto di raccontare la storia dal loro punto di vista, trascorrendo con i ragazzi di Youth of Sumud alcune settimane, dormendo con loro nelle grotte di Sarura, accompagnandoli a scuola, assistendo alle costanti provocazioni dei coloni e alle intimidazioni dei soldati ai confini del loro villaggio (a poche centinaia di metri dalle loro case). Abbiamo parlato con loro, cercando di capire quali siano le aspirazioni di un giovane che cresce e vive in un villaggio costantemente minacciato mentre studia al lume di una lampada a led per prepararsi agli esami di giurisprudenza.
Ragazzi e ragazze che sognano di vivere una vita normale, di sposarsi e avere figli e di dare un futuro alla propria esistenza in condizioni di normalità, interrogandosi se lasciare una terra martoriata o restarvi per continuare una lotta che sembra eterna ma allo stesso necessaria e legittima.
Abbiamo deciso di raccontare la storia di Youth of Sumud perchè possa costituire un esempio concreto di speranza, una lotta pacifica condotta all’insegna della dignità umana, il cui esito resta tuttora incerto ma il cui finale è scritto attraverso la storia di ciascuno. Una storia minuscola rispetto alla Storia con la S maiuscola, ma allo stesso tempo universale e rappresentativa di un conflitto che sembra non trovare mai fine.

Nicola Zambelli