Note di regia de "La Seconda Vita"
Ho sviluppato il personaggio di Anna dopo aver tenuto corsi di cinema in carcere e dopo aver appreso come il processo di reinserimento sociale di una donna possa essere ancora più complesso di quello maschile, oltre che meno frequente ed esplorato.
Anna ha vissuto nel rimorso dal giorno in cui ha ucciso sua sorella. Anche se sta affrontando un nuovo capitolo della vita, continua a sentirsi inadeguata come in passato: una sensazione che tutti abbiamo sperimentato, prima o poi. Alcuni dettagli del paesaggio in cui il film sarà girato saranno metaforici: macrosculture di uomini e donne emergono dalla terra di un piccolo borgo sulle colline toscane, giganti solitari che ricordano la solitudine dei protagonisti. Il paese accoglie e respinge le loro emozioni sopite che si stanno risvegliando, preparandoli a una rinascita: immagino La Seconda Vita come una catarsi per ognuno di noi.
Vito Palmieri