Regia:
Giulio Base
Anno di produzione: 2024
Durata: 100'
Tipologia: lungometraggio
Genere: biografico
Paese: Italia
Produzione:
Rai Fiction,
Minerva Pictures Group
Distributore: n.d.
Data di uscita:
Formato di proiezione: HD, colore
Ufficio Stampa:
Manzo Piccirillo /
Rai FictionVendite Estere:
Rai ComTitolo originale: Margherita delle Stelle
Sinossi: Il film racconta la storia di una bambina come tante altre che però ha avuto la fortuna di avere due genitori che - con qualche generazione d’anticipo - le hanno insegnato i valori della libertà, della parità, del contatto con la natura e della curiosità. Margherita gira per le campagne fiorentine in bicicletta, coi capelli sciolti, i vestiti comodi e una naturale predisposizione all’autonomia.
Si trasforma poi in una liceale che, durante il ventennio fascista, decide di seguire l’istinto e difende la sua insegnante ebrea, rischiando di farsi espellere dai licei italiani perché non crede sia giusto che venga cacciata per le sue origini. È anche la ragazza che se ne frega delle mode, di quello che pensano gli altri e che preferisce lo sport e le gite in bicicletta alle serate mondane.
Con Aldo, prima amico d’infanzia e poi compagno di tutta una vita, costruisce un matrimonio su misura, al di là di ogni usanza e tradizione, tra lunghe chiacchierate sotto le stelle e la scelta condivisa di prediligere la libertà alla famiglia. L’adolescente diventa infine la giovane donna che si innamora del mondo delle stelle e, a dispetto di tutte le convenzioni e i limiti posti alle aspirazioni femminili, riesce a emergere in un mondo fatto e governato da soli uomini.
Ancora una volta la sua eccezionalità nasce dalla libertà autentica e dall’innata e inesauribile curiosità: qualità che la rendono una ricercatrice fenomenale.
Tanto che, dopo dieci anni al centro Astronomico di Merate, dove si è scontrata con le dinamiche baronali del mondo accademico italiano, Margherita Hack diventa finalmente la prima direttrice dell’Osservatorio Astronomico di Trieste.
E da lì proseguirà il suo viaggio pluridecennale tra i meandri del cosmo, con gli occhi sempre puntati in alto.
Sito Web:
https://www.minervapictures.com/film/margherita..."Margherita delle Stelle" è stato sostenuto da:
MIBACT
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Friuli Venezia Giulia Film Commission
Libro sul film "Margherita delle Stelle":
"
Nove Vite come i Gatti. I Miei Primi Novant'anni Laici e Ribelli"
di Margherita Hack, Federico Taddia, 128 pp, Rizzoli, collana BUR Best BUR, 2013
Margherita Hack, "un bestione tutto senso e stupore", come l'ha scherzosamente definita un collega, ha attraversato il Novecento con lo sguardo rivolto verso un ignoto da indagare continuamente ma "con i piedi ben saldi per terra", mettendo la propria intelligenza e sensibilità al servizio di tutti sin dai suoi primi passi da ricercatrice. La sua contagiosa sete di conoscenza non si è mai placata. Dall'adolescenza in tempo di guerra, alla scoperta casuale dell'astrofisica, e nonostante le difficoltà incontrate all'inizio nell'ambiente universitario fiorentino, si è conquistata il proprio successo passo dopo passo senza mai dimenticarsi dei maestri che hanno contribuito a renderla la persona straordinaria che è: i suoi genitori, raro esempio di libertà e coerenza durante il fascismo, Otto Struve che l'ha invitata ad Harvard e il marito Aldo, l'"enciclopedia vivente" di cui si è cibata per una vita intera. In occasione dei suoi novant'anni, Margherita Hack si confida con acume e impertinenza; a noi "fratelli di zuppa", nati insieme a lei da quella primordiale esplosione di particelle, ricorda l'importanza dei principi che hanno guidato la sua vita: l'etica del lavoro, l'ostinazione, l'impegno civile e morale, la fiducia in se stessi e nelle proprie idee. Testimonia la sua partecipazione civile alle vicende della società italiana, ripercorre con la memoria la sua straordinaria avventura intellettuale contro corrente, e gli "scompigli" che non ha mai smesso di provocare.
prezzo di copertina: 11,00
Note:
Tratto dal libro autobiografico “Nove vite come i gatti” scritto da Margherita Hack insieme a Stefano Taddia.