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Intervista a Micaela Ramazzotti sul film "Questione di Cuore"


Intervista a Micaela Ramazzotti sul film
Come descriveresti il tuo personaggio?
Micaela Ramazzotti: I personaggi sono come i viaggi, come le tele di un pittore, non si possono raccontare o spiegare. La cosa magica del cinema è che riesce a raccontarteli fin dal primo momento. C’è stato un lavoro psicologico molto approfondito dietro Rossana: lei è una tosta, una madre piena di coraggio. Puoi avvertirlo già dalla voce, una di quelle voci belle, fiere, romane de ‘na volta, mentre la mia, a cose normali, è fanciullesca e sottile. L’interpretazione di un attore va di pari passo con la propria vita personale e le proprie esperienze. Con questo personaggio io ho recuperato la me stessa più vera e ho sviluppato senz’altro un grande senso materno.

Come si rapporta Rossana con gli altri personaggi del film?
Micaela Ramazzotti: Con Kim, che interpreta mio marito, mi sono trovata benissimo. Adoro la complicità di questa coppia, il coraggio di aver formato una famiglia molto presto, nonostante fossero due giovani ragazzi belli, popolari e autentici. Hanno un rapporto di grande affetto, fatto anche di liti e di sguardi, un rapporto che trascende il vincolo del matrimonio e li rende un’unica cosa. È un amore primordiale il loro, uno di quegli amori che tutte noi donne abbiamo sognato da bambine. Con Alberto, interpretato da Antonio Albanese, invece, ho un rapporto strano. Lui e Rossana rappresentano due mondi completamente diversi, anche dal punto di vista del linguaggio. Rossana è stata definita un “Furbi”, una donna intelligente, perspicace e intuitiva. All’inizio a lei Alberto non piace affatto, poi piano piano lo lascia entrare nella loro vita sollevando la curiosità dei vicini che si chiedono perché quella persona così diversa si sia insinuata nella loro famiglia. Con i bambini sono una madre severa. Perla sta entrando nella fase dell’adolescenza e con lei i rapporti sono tesi, mentre con Airton, il piccolo di casa, c’è maggiore serenità.

Cosa ti ha spinto a fare questo film?
Micaela Ramazzotti: Dopo il primo incontro con Francesca Archibugi sono rimasta confusa ed emozionata dalla storia per ben due giorni, perché, pur essendo commovente e autentica, mantiene una certa leggerezza nei dialoghi e nelle battute. Francesca poi è stata bravissima nel dare ad ogni scena una struttura ed un’evoluzione emotiva differenti. Gli interpreti devono evolversi continuamente e compiere un faticoso lavoro interiore. Rossana è un po’ come Madre Natura con la sua pancia che cresce; intorno a lei gira tutto, uomini, idee, emozioni. E mi piaceva l’idea di rappresentare questo costante mutamento, questo fluttuare tra numerosi stati d’animo.

Com’è stato lavorare con Francesca Archibugi?
Micaela Ramazzotti: Francesca, oltre ad essere molto colta e intelligente, è una donna estremamente sensibile. Con lei ho fatto tre giorni di provini. È stata durissimo, ma innegabilmente istruttivo. Francesca cerca l’attore, lo prepara, vuole tirare fuori la sua spontaneità. Sul set, poi, ha la capacità di imporsi con dolcezza, con le parole, e di tenere tutto sotto controllo. Di lei mi piace soprattutto questo.

16/04/2009, 09:00