Fondazione Fare Cinema
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Note di regia di "Biasanot - Storie di Notti Bolognesi,
di Musicisti, Giornalisti e altri Sciagurati
di una Citta' che Non Andava Mai a Letto"


Note di regia di
Sono molti anni che io e Giorgio Comaschi saltuariamente diventiamo compagni di gioco fantasticando qualche idea da realizzare cinematograficamente. L’idea del film nasce grazie a Celso Valli, che ci ha parlato del periodo in cui lui da bambino, nell’immediato dopoguerra, seguiva suo padre allora direttore d’orchestra all’aperitivo di mezzogiorno prima al Bar Modernissimo poi, nel tempo, negli altri bar di via Indipendenza. Erano il ritrovo abituale dei musicisti ed erano anche i luoghi dove si formavano le orchestre che suonavano nei vari locali notturni facendo nascere il mito dei Biasanòt, che in dialetto bolognese vuol dire ‘masticare la notte’. Da quel momento inevitabilmente il termine viene affibbiato a tutti coloro che amano ‘tirare tardi’. Abbiamo rintracciato e intervistato i grandi musicisti che hanno frequentato quel periodo e poi grazie a Jimmy Villotti, esilarante ‘portatore sano’ di aneddoti del periodo, a Gianni Morandi, a Francesco Guccini, a Pupi Avati ma anche a non musicisti come Italo Cucci e Giorgio Bonaga siamo riusciti a mettere a fuoco quel periodo della nostra città. Il repertorio di immagini trovato negli archivi della Cineteca di Bologna, di Home Movies, di Pierrot e La Rosa e le fotografie messe a disposizione da Minerva edizioni hanno in maniera efficace accompagnato quella che secondo me è la particolarità di questo film: il modo di parlare degli intervistati, che adoperano una lingua italiana efficace e particolare perché alimentata dalle braci ancora vive del dialetto bolognese. In fondo che cosa faceva nascere in quel periodo la voglia di ‘tirar tardi’ se non il desiderio di raccontare, di farsi raccontare, di ascoltare, di confrontarsi. Jazzisti della parola e del racconto: questo sono i protagonisti del nostro film. Poi c’è il fascino della notte, quando soprattutto in giovane età sei disposto sempre e comunque a darle fiducia, perché sai di preciso che nella notte tutto può accadere. Anche nulla.

Paolo Muran