Roselle ArcheoFilmFestival - Premio O. Fioravanti





3. Edizione Roselle ArcheoFilmFestival - Premio O. Fioravanti

VENERDì 16 LUGLIO 2021 / ORE 21.15

“Il mondo di Cheope”
Le monde de Kheops
Nazione: Francia – Regia: Florence Tran – Durata: 52’ – Anno di produzione: 2019 – Produzione: Gedeon Programmes – Consulenza scientifica: P. Tallet, F. Burgos, Y. Gourdon, O. Lavigne, R. Enmarch,
M. Lehner, C. Malleson, E. Laroze, S. Marchi, E. Meneï
Lingua: italiano
La piramide di Cheope. La grandiosità dell’edificio affascina ma suscita anche le teorie più irrazionali, basate sulla negazione di due secoli di ricerca. È il momento di raccontare i fatti scientifici, mostrarli, fornire le chiavi di lettura che permettano di coinvolgere, allo stesso tempo, la passione e lo spirito critico degli spettatori.

“Selinunte, città tra due fiumi”
Nazione: Italia – Regia: Antonino Pirrotta, Alessandra Ragusa – Durata: 22’ – Anno di produzione: 2015 – Produzione: Grafimated Cartoon – Consulenza scientifica: Roberto Garufi – Lingua: italiano
Com’era Selinunte nel periodo del suo massimo splendore? Le ricostruzioni 3D dell’acropoli che si alternano alle riprese dal vero, danno un’idea di come doveva apparire prima della sua distruzione. Un racconto ricco di storia dove si intrecciano arte, cultura, mitologia e culti arcaici e nel quale Selinunte, anche se virtualmente, ritrova il suo antico splendore.

Conversazione con Susanna Sarti direttore Area Archeologica Nazionale di Roselle

SABATO 17 LUGLIO 2021 / ore 21.15

“I popoli delle dune”
Le peuple des dunes
Nazione: Francia – Regia: David Geoffroy – Durata: 52’ – Anno di produzione: 2018 – Produzione: Caroline Chassaing/Court-jus Production, AMC2 Productions, France Télévisions – Consulenza scientifica: Anthony Lefort, Stéphane Rottier
Lingua: italiano
Su una spiaggia normanna, alcune scoperte archeologiche senza precedenti guidano una squadra di archeologi sulle orme di un popolo celtico la cui cultura sembra differire da quella dei loro vicini del resto della Gallia. Ma non c’è tempo da perdere: l’erosione del mare rischia di distruggere per sempre le ultime tracce della vita degli uomini e delle donne che vissero qui tra II e I secolo a.C.

“La memoria di un filo”
Nazione: Italia – Regia: Franco Zaffanella – Durata: 30’ – Anno di produzione: 2019 – Produzione: Gian Maria Pontiroli
Lingua: italiano
Il film nasce dalla curiosità atavica di ripercorrere un percorso sperimentale di vita primitiva, consapevoli che la sperimentazione diretta è la chiave necessaria per capire la cultura di un popolo. L’obiettivo prefissato è la realizzazione di un indumento, partendo dalla semina di piantine di lino.

Conversazione con Chiara Valdambrini direttore Museo Archeologico e d’Arte della Maremma

DOMENICA 18 LUGLIO 2021 / ore 21.15

“Mesopotamia in memoria. Appunti su un patrimonio violato”
Nazione: Italia – Regia: Alberto Castellani – Durata: 50’ – Anno di produzione: 2019 – Consulenza scientifica: Paolo Matthiae, Daniele Morandi Bonacossi, Paolo Brusasco, Franco D’Agostino – Produzione: MediaVenice Comunicazione Venezia
Lingua: italiano
Il film intende proporre un’indagine sul “passato” e sul “presente” della Mesopotamia e in particolare sulla grande stagione della nascita e dello sviluppo della cultura urbana in Iraq. Grazie al secolare apporto della ricerca archeologica emerge nella “terra tra i due fiumi” una lunga storia fatta di insediamenti e di figure entrate nel mito.

Assegnazione del Premio “Olivo Fioravanti” 2021

“The Sound of that Beat”
Nazione: Iraq, Italia – Regia: Mirko Furlanetto – Durata: 5’ – Anno di produzione: 2020 – Produzione: Mirko Furlanetto, Università di Bologna – Consulenza scientifica: Università di Bologna
Lingua: inglese – Sottotitoli: italiano
Una madre accompagna per la prima volta il figlio a visitare il Museo Nazionale di Baghdad, con lo scopo di spiegargli l’importanza di questo luogo. In un territorio in “ripartenza”, la valorizzazione e la conservazione del patrimonio archeologico e artistico rappresentano il “battito” di una Nazione.

Conversazione con
Eva Degl’Innocenti direttore Museo Archeologico Nazionale di Taranto
Simona Rafanelli direttore Museo Archeologico “I. Falchi” di Vetulonia

Programma pomeridiano

Proiezioni fuori concorso in collaborazione con il Museo Archeologico e d’Arte della Maremma

VENERDì 16 LUGLIO 2021 / ORE 18.15
Grosseto – Museo di Storia Naturale della Maremma (str. Corsini 5)

“I primi uomini dell’Himalaya”
Les premiers hommes de l’Himalaya
Nazione: Regno Unito – Regia: Clark Liesl – Durata: 50’ – Anno di produzione: 2017 – Produzione: Sky Door Films, FranceTélévisions France 5, National Geographic Channels, Nova – WGBH Boston
Lingua: italiano
Nella regione del Mustang, in Nepal, migliaia di grotte ospitano tombe con mummie estremamente ben con-servate, oltre a manoscritti, ceramiche e gioielli datati dal 2500 a.C. al 1400 d.C. Ma la scoperta più incredibile si trova nel DNA rinvenuto che spiega come questi homo sapiens sapiens siano riusciti ad adattarsi e sopravvivere a un clima estremo e a tale altitudine. Una scoperta che potrebbe trasformare la nostra coscienza sull’evoluzione dell’essere umano.

SABATO 17 LUGLIO 2021 / ORE 18:15
Grosseto – Polo culturale Le Clarisse (via Vinzaglio 27)

“La Stele della Tempesta”
The Tempest Stela

Nazione: Belgio – Regia: Olivier Vandersleyen – Durata: 64’ – Anno di produzione: 2017 – Consulenza scientifica: Marina Baldi, Manfred Bietak, Teije de Jong, Tim Druitt, Roland Enmarch, Israël Finkelstein, Françoise Labrique, Gilles Lericolais, Sturt Manning, Nadine Moeller, Robert Ritner, Thomas Römer, Claude Vandersleyen, Lefteris Zorzos – Produzione: Olivier Vandersleyen
Lingua: italiano
Cinquant’anni fa, l’egittologo belga Vandersleyen tradusse una stele rinvenuta poco dopo la fine della seconda guerra mondiale a Karnak, vicino Luxor, in Egitto. La stele descrive la terribile tempesta in Egitto che invi-ta chiaramente a badare alle Piaghe d’Egitto, come de-scritto nel libro dell’Esodo. Nel 2014, una ricerca dell’Università di Chicago ha confermato un legame tra la Stele della Tempesta e la catastrofica eruzione di Thera, il vulcano di Santorini che distrusse metà dell’isola 3500 anni fa. Fu forse questo disastro a portare alla fuga di massa di un intero popolo? Se l’eruzione potesse esse-re datata con precisione, questo renderebbe possibile fissare una data dell’Esod