Sinossi *: Il romanzo di Bulgakov "Il Maestro e Margherita", scritto negli anni ’30, fu definito “un miracolo” da Eugenio Montale. Ha ispirato, negli anni, la canzone “Sympathy for the Devil” dei Rolling Stones e il libro “Versetti satanici” di Salman Rushdie. Il film di Brancale ne trasporta la vicenda nella Firenze di oggi. Qui appare il misterioso Woland, personaggio identificabile con la figura di Satana. E, nelle campagne toscane, viene rivissuta la storia di Ponzio Pilato e di Joshua, ovvero Gesù, scritta dal Maestro. Il Maestro è uno scrittore finito in manicomio, condotto alla disperazione dal rifiuto opposto dalla casta dei critici letterari sovietici al suo romanzo su Ponzio Pilato. Nella trasposizione di Brancale, il Maestro è uno sceneggiatore.
Brancale trasforma la storia di Bulgakov – che era una satira del sistema politico sovietico – in un film sul Bene e sul Male, sull’amore, sulla religione, sul mistero dei Vangeli. Sul significato dell’esistenza dell’uomo, e sulla possibile presenza di Dio. Nel girarlo, riscopre anche alcuni luoghi affascinanti di Firenze, come il giardino dell’Orticoltura con la sua serra primo novecentesca. Giovanni Brancale, pediatra di professione, regista per passione, è al suo quarto lavoro cinematografico. La fotografia è curata da Francesco Ritondale, regista di videoclip e operatore recentemente impegnato sul set del film di Aldo, Giovanni e Giacomo.