Descrizione: Il libro ripercorre la lunga e travagliata gestazione del film, gli intrecci delle numerose persone che a vario titolo hanno ispirato le trovate della pellicola, le geniali sintesi degli sceneggiatori che hanno saputo tradurre tutto in scrittura unitaria, il passaggio della regia da Germi, che ne rimarrà autore, a Monicelli che lo dirigerà portandolo però a Firenze invece che a Bologna, ambientazione originaria. Questo lavoro di scavo riporta in superficie e restituisce al lettore tutte le radici sotterranee dalle quali poi è “spuntato” Amici miei e i numerosi aneddoti che hanno accompagnato la sua lavorazione, un vero evento per la città di Firenze di quegli anni che rimarrà piacevolmente travolta dall’energia della sua troupe. Oltre all’indagine storica intorno al film, questo libro procede oltre e si incunea anche nelle pieghe dei personaggi rappresentati, per svelare attraverso la loro analisi, i numerosi temi che questi caratteri esprimono. Partendo dall’incipit, sono affrontati tutti e cinque i personaggi principali (il Perozzi, il Melandri, il Mascetti, il Necchi e il Sassaroli), colti nel loro sviluppo tragicomico, fino all’apice drammatico, la morte del Perozzi che illumina di luce funesta l’epilogo, riverberandola poi sull’intera pellicola e lasciando lo spettatore con un sorriso amaro.
In appendice al volume, è stato collocato lo Zibaldone monicelliano, nel quale sono riportate, articolate per argomenti scanditi in ordine alfabetico, le opinioni del regista.
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