La Stagione della Caccia
Autore:
Andrea CamilleriCasa editrice: Sellerio Editore
Anno: 1992
ISBN: 9788838910180
Tipologia: Romanzo
Pagine: 154
Prezzo: 10,00 €
Film tratti dal libro :
La Stagione della Caccia
Descrizione: Dalla nave a vapore che fa servizio postale da Palermo, arrivata al porto di Vigata in perfetto orario, scende una varia umanità da cui si distingue, e si vuole distinguere, uno strano, altezzoso, riservato personaggio che il geometra Fede, pettegolo membro del circolo dei nobili, si danna per riuscire a scoprire chi sia.
Dopo molto indagare scoprirà che lo strano individuo ha intenzione di aprire a Vigata una nuova farmacia. Il mistero finalmente si svelerà del tutto quando nell'insegna comparirà il nome del farmacista: Alfonso La Matina, vale a dire "Fofò", il figlio di Santo La Matina, curatolo[2] del marchese Peluso, che curava un giardino miracoloso in un posto segreto rigoglioso di frutti ed erbe che guarivano ogni male e che era stato barbaramente ucciso. Ora suo figlio Fofò potrà diventare un grande farmacista proprio con quei frutti ed erbe miracolose.
Il racconto comincia ad essere punteggiato di morti: muore il padre del marchese Peluso che pur essendo ormai completamente rimbecillito - sostiene che è venuta la sua ora poiché si è aperta la stagione della caccia - e quasi paralizzato, se ne va carponi ad affogare in mare. Muore avvelenato, si ipotizza dai funghi, il tanto desiderato figlio maschio Rico, che il marchese era riuscito a procreare grazie all'arte farmaceutica del padre di Fofò, muore fuori di senno, la signora madre Matilde. Muore anche lo stesso marchese Peluso che era riuscito a divenire padre per la seconda volta, sia pure per vie "traverse", di un figlio maschio. Muore, con la moglie americana lo zio Totò, il fratello del marchese Peluso che aveva fatto fortuna in America e che era ritornato a Vigata dopo lunga assenza. Muore anche Nenè un cugino che aveva invano cercato di accasarsi con 'Ntontò figlia del marchese unica sopravvissuta della casata ed erede del patrimonio di famiglia. Tutte le morti, così come descritte, sembrano dovute a cause naturali o a accidentali disgrazie. 'Ntontò si sposerà con Fofò il quale confesserà, inspiegabilmente e candidamente, ad un ufficiale di polizia del quale era diventato compagno di caccia, di essere lui il responsabile di alcune di quelle morti. Innamorato di' Ntontò sin dall'infanzia, dato il suo rango sociale, non avrebbe mai potuto arrivare a lei se non eliminando tutti quelli che potevano opporsi al matrimonio.
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