Descrizione: Prefazione
Onesto. È questo l’aggettivo che mi viene in mente dopo avere letto le pagine di questo libro, di questo pezzo di vita del caro Francesco Benigno.
Onesto, non in quello che ha fatto da bambino e da ragazzo ma onesto per come è stata scritta, da adulto, questa sua confessione.
Proprio così, si poteva addolcire, “tagliare” qualche scena, qualche frammento, ma non è stato fatto! Francesco ha preferito mostrarsi così com’è; ha preferito descrivere così com’è andata, senza filtri, senza mezzi termini, la sua vita. Non avrebbe avuto senso, altrimenti.
Perché il senso di queste pagine è proprio mostrare come la vita è sorprendente: un giorno mostra gli artigli, un giorno ti strappa pezzi di carne, un giorno ti dona carezze.
E la vita di Francesco è stata così, piena, completa. Non gli è mancato nulla. Non si è fatto mancare nulla. Nella scala dei colori della sua vita ci sono tutte le sfumature: il colore della spensieratezza dei bambini, il colore della mancanza di dialogo con il padre, il colore dei lividi, il colore del dolore della morte della madre, il colore della rabbia, il colore dell’abbandono, il colore dei collegi, il colore della strada, il colore delle amicizie, il colore del riscatto.
Nulla manca, e mentre gli occhi leggono le pagine, nella mente si formano le scene e dentro al cuore si provano le emozioni. Lo stile è semplice, immediato, in alcuni passaggi crudo, ma sempre onesto.
È la vita di un bambino diventato uomo troppo in fretta. È la vita di un ragazzino che nonostante la sua giovane età è sempre stato protagonista di ciò che gli stava accadendo. È la vita di un cercatore di libertà, di un cercatore di senso. Sono pagine di vita che ti fanno percorrere un lungo viaggio, che ti fanno attraversare l’inferno. Sì, perché Francesco l’inferno l’ha visto, lo ha attraversato e ha rischiato anche di rimanerci all’inferno. Ma è una storia a lieto fine, perché non solo le favole hanno il lieto fine, anche le storie di vita possono avere il lieto fine, quando si ha il coraggio di andare avanti, quando si ha la forza di prendere a morsi la vita, quando si ha la capacità di andare alla ricerca della speranza.
È un libro che va letto proprio per questo, perché anche se in alcune pagine ti manca il fiato, alla fine riesci a respirare a pieni polmoni, perché non solo le favole hanno il lieto fine.
don Antonio Mancuso
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