Descrizione: Il libro raccoglie 13 testi teatrali di Flavio Sciolè tutti uniti dal grottesco. Il ciclo Bozzolone narra le vicende di uno strano principe dedito al cibo. Il ciclo Dell’Albero ed il ciclo Nenè affrontano a tinte scure la vecchiaia e le sue derive. Quello che si narra è l’uomo e il suo non saper vivere che di compromessi, falsità e degrado.

Foto cover: Fabiana Appicciafuoco

Postfazione di Giorgia Tribuiani.

Dichiarazione dell'autore:
Bozzolone è una favola senza tempo che descrive le miserie umane ed il loro ripetersi nel corso della storia. (Flavio Sciolè) 

Stralcio dalla postfazione di Giorgia Tribuiani
Ed è proprio la scomparsa nel nulla quotidiano, a mio avviso, la chiave di questo piccolo ma importante libro. Quella che, per questa volta, Flavio sceglie di raccontare con una risata amara: quella di chi assiste alla tristezza dei due anziani dell’ultima drammaturgia, “Male non fare, paura non avere”, e che nei pannoloni raccoglie il ricordo del loro unirsi come ricordo di un nulla. La loro vita è scivolata nell’oblio: questo è l’esito finale. 

Estratti
1
Vi lascio il vostro misero mondo fatto di convenzioni e status, di regole e principi. Io non amo nulla. Provo solo odio per tutti, per tutta la razza umana, non le appartengo. Non un mio pensiero collima con un altro, non un mio valore, o meglio, non-valore, è simile ad altri. Vi lascio nel vostro assurdo niente quotidiano. Bozzolone. 
(da 'Il ritorno di Bozzolone' di Flavio Sciolè)
2
Ecco cos'è il popolo, un gregge che passa da un tiranno all’altro dimenticando il precedente, conformandosi ogni volta ad una nuova morale. Un regno cade, un altro identico risorge, un uomo nasce, un altro muore. Nel triste circo del vivere ognuno vende l’anima al miglior offerente ed ha pronto, in cambio, un feretro dove dormire per l’eternità.
(da 'Per sempre Bozzolone' di Flavio Sciolè)