Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
!Xš‚‰

Intervista con Luigi Lo Cascio: Nicola Carati


Intervista con Luigi Lo Cascio: Nicola Carati
Luigi Lo Cascio: Nicola Carati
… il personaggio di Nicola lo vediamo all'inizio del film come un giovane studente di medicina che ancora non ha scelto la sua specializzazione. È un ragazzo vivace, che ama stare in compagnia, condividere la bellezza d'un tempo anche spensierato. Varie esperienze indirizzano le sue scelte verso il grande amore per la psichiatria. Incontrando Giorgia entra in relazione col disagio mentale e s'accorge d'avere una certa capacità di dialogare con la sofferenza, non è spaventato dal dolore. Un viaggio verso Capo Nord lo mette in contatto con una cultura "altra" dalla sua, italiana, forse un po’ provinciale. Si accorge che è importante frequentare le differenze. Incontra il pensiero anti-psichiatrico, la filosofia esistenzialista e fenomenologica, Jaspers e Heidegger, Sartre e Merleau-Ponty, e tutto il discorso che si fa negli anni ‘60/'70 sulla riscoperta del corpo. In Italia il suo maestro, non meno degli altri, sarà Franco Basaglia. Il pensiero basagliano gli permette d'estendere la sua passione per la medicina all'uomo nella sua totalità. L'anti-psichiatria ha un impatto anche politico nella sua vita perché questo pensiero finirà per incidere anche nella società reale e nelle istituzioni manicomiali. Sia Nicola che Basaglia si rifanno molto al Carlo Levi di "Se questo è un uomo". La stella polare di Nicola, la sua bussola, è che tutti possano ampliare lo spazio in cui esercitare la propria libertà. Nel corso dei decenni il suo atteggiamento umanista dovrà comprenderà che spesso questa viene più garantita dai "no" che dai «sì», dal saper porre limiti agli altri sia pure con grande amore.
Rispetto al personaggio de I cento passi -Peppino Impastato, una persona realmente esistitane La meglio gioventù non avevo modello di partenza. Nicola è un personaggio di fantasia. La sua costruzione mi è stata facilitata dalla relazione con gli altri personaggi, le altri figure che interagivano con la sua crescita (c’era anche la difficoltà d’immaginarsi "vecchio", di riferirsi a un’età di cui non ho ancora esperienza). Durante la preparazione abbiamo fatto alcune letture del testo a tavolino per estrarne i nodi drammaturgici fondamentali e ragionare sul senso complessivo di tutti quei quarant'anni di vita dei personaggi. Un lavoro di analisi e poi di sintesi di tutte le possibilità che si offrivano proprio per via dell'ampiezza - sei ore - dell'arco narrativo.
Io preferisco lavorare "distanziandomi" dai personaggi. Tanto più c'è somiglianza tanto più è difficile il controllo della forma. Ma credo che Giordana abbia notato dei punti di contatto tra me e Nicola, se non altro per il fatto che ho studiato medicina a Palermo per oltre due anni prima di decidere di fare l'attore e iscrivermi all'Accademia a Roma. E, per di più, volevo fare lo psichiatra, vengo da una famiglia di psichiatri. Fin da bambino andavo allo stadio con mio zio a vedere le partite di calcio assieme ai suoi pazienti. Andavo a giocare a carte con loro nelle comunità terapeutiche. Mi divertivo molto in loro compagnia, vedevo quanto fosse importante ridere per queste persone.
Che gli altri attori de La meglio gioventù - Alessio Boni, Fabrizio Gifuni, Sonia Bergamasco, Claudio Gioè - fossero amici, credo sia stata una cosa molto importante per me, permettendomi ad esempio di di sapere automaticamente come i corpi si sarebbero messi in relazione nello spazio. Potevo così concentrarmi sugli scambi che venivano fuori scena per scena, dandone per scontato il substrato emotivo, l’affettività che esisteva veramente. Credo inoltre che la comune provenienza teatrale, l’aver lavorato tante volte assieme, abbiaprodotto un "arsenale" d'immagini cui Marco Tullio attingeva a piene mani, stimolandoci a modificare il testo, a reinventarlo in sintonia con le nostre esperienze. Faticoso ma anche molto divertente. Ci cambiava le battute all’ultimo momento, magari "rubandole" da discorsi fatti qualche giorno prima, era capace di cambiarci le battute fra "motore" e "azione"!

14/02/2007