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Terza edizione per la rassegna del Nuovo Cinema Europeo


Torna il cinema europeo nelle sale genovesi con una novità: l'assegnazione del "Premio Musa del Cinema".


Terza edizione per la rassegna del Nuovo Cinema Europeo
Dal 13 al 22 aprile 2007 torna la “Rassegna del Nuovo Cinema Europeo – Premio Musa del Cinema”, vetrina delle più significative tendenze della cinematografia europea contemporanea e dei giovani registi, realizzata dal Centro Culturale Europeo di Genova. La Rassegna, giunta quest’anno alla 3a edizione, presenterà 22 film in lingua originale con sottotitoli in italiano, tutti di recente produzione e in anteprima per le sale italiane, selezionati dagli Istituti di cultura stranieri che fanno parte del Centro Culturale Europeo (Alliance Française de Gênes, Centro Culturale Italo Austriaco, Goethe Institut Genua, Instituto Cervantes, Accademia di Ungheria in Roma, Istituto Svizzero di Roma e Associazione Culturale Italo-Polacca.) La Rassegna si pone come occasione davvero unica per dare voce ai diversi orientamenti e ai linguaggi cinematografici di giovani registi austriaci, francesi, tedeschi, polacchi, ungheresi, slovacchi, spagnoli e svizzeri.

Si inaugura il 13 aprile con la presentazione dell’unico film italiano in programma, scelto dal Genova Film Festival, stretto collaboratore del Centro Culturale Europeo nell’organizzazione della rassegna. Si tratta di Cover boy – l’ultima rivoluzione di Carmine Amoroso. Il film, reduce da importanti festival internazionali fra cui Rotterdam e la Festa del Cinema di Roma, racconta l’amicizia fra il rumeno Ioan (Eduard Gabia) e l’italiano Michele (Luca Lionello). Vivendo ai margini della città capitolina, sullo sfondo di un occidente lacerato dal crollo dell’ideologia comunista e dal mito di un capitalismo sempre più alienante, vessati dalla padrona di casa (Luciana Littizzetto), i due sapranno opporre il vincolo di una sincera amicizia alla ferocia dello scontro quotidiano per la sopravvivenza. Il regista Carmine Amoroso, sceneggiatore tra l’altro di Parenti serpenti di Mario Monicelli, presenterà il film al pubblico.
La rassegna proseguirà con un fitto calendario di proiezioni e di incontri con i registi e gli interpreti dei film in concorso, che si contenderanno il “Premio Musa del Cinema” assegnato al miglior film da una giuria di cinque critici del Gruppo Ligure Critici Cinematografici (Claudio Bertieri, Claudio G. Fava, Massimo Marchelli, Anna Parodi, Aldo Viganò) e il Premio del Pubblico, a cui parteciperanno tutti i film in programma, assegnato mediante votazione popolare dal numeroso pubblico che segue la manifestazione. Otto i film in gara per l’assegnazione della Musa del Cinema, uno per ogni paese rappresentato:
- Mon frère se marie (Mio fratello si sposa) di Jean-Stéphane Bron per la Svizzera,
- O dve slabiky pozadu di Katarína Šulajová per la Slovacchia,
- A golpes (A colpi) di Juan Vicente Córdoba per la Spagna,
- Z odzysku (Materiale riciclato) di Sławomir Fabicki per la Polonia,
- Le dernier des fous (L’ultimo dei pazzi) di Laurent Achard per la Francia,
- Slumming di Michael Glawogger per l’Austria,
- Fehér tenyér (Palmi bianchi) di Szabolcs Hajdu per l’Ungheria,
- Vier Minuten (Quattro minuti) di Chris Kraus per la Germania.

Il Premio assegnato dalla Giuria è la riproduzione della statua monumentale “Musa del Cinema” custodita alla Wolfsoniana, sede espositiva della prestigiosa Collezione d’arte Wolfson a Genova. Questo speciale riconoscimento verrà assegnato nell’ambito della cerimonia di premiazione, che si terrà nella serata conclusiva della Rassegna alla presenza del pubblico e dei giurati.

Ricco di suggestioni il programma proposto dagli Istituti di cultura stranieri del Centro Culturale Europeo, che propongono ognuno tre film che hanno riscontrato grande interesse e consensi nei paesi di provenienza ma che per problemi legati ai meccanismi di distribuzione difficilmente potremo apprezzare nelle sale. I film proposti, inoltre, sono ricchi di suggestioni e spunti di riflessione importanti sulla cultura e la società europea contemporanea.

In arrivo dalla Francia un tris di film tutti incentrati sul tema della famiglia: Pardonnez-Moi, apprezzato esordio alla regia dell’attrice Maïwenn (Maïwenn Le Besco), ex compagna di Luc Besson e interprete di film come Leon e Il quinto elemento, Dans Paris del bretone Christophe Honoré, apprezzato all’ultimo Festival di Cannes nella sezione “Quinzaine des Réalisateurs” e, infine, Le Dernier Des Fous, opera seconda di Laurent Achard che nel 2006 ha ottenuto in patria l’ambito Premio Jean Vigo assegnato ogni anno a un giovane regista francese che si è distinto per l’originalità dello stile. Il film ha ottenuto il Premio della regia e la Menzione Speciale della Giuria Ecumenica al Festival di Locarno 2006.

Dall’Austria provengono tre film molto diversi tra loro, come diversi sono i protagonisti di Slumming, una storia sul destino e i suoi bizzarri intrecci. A dirigere il film è Michael Glawogger prolifico regista di Graz che ha alternato nella sua carriera documetari veri e finti a opere di fiction ottenendo riconoscimenti in molti festival europei. Con In drei Tagen Bist Du Tot di Andreas Prochaska la proposta austriaca si tinge di nero. Il film, un horror interpretato da giovani che vengono uccisi dopo aver ricevuto un sms da brivido, è il primo del genere horror-adolescenziale girato in Austria in competizione con la tradizione americana. Alcool, disoccupazione e noia al centro di Kotch, ritratto umoristico di un gruppo di venticinquenni costretto a vivere in un piccolo paese di provincia, del regista Helmut Koepping.

Il cinema tedesco si sofferma su storie di donne e adolescenti inquieti come Vier Minuten, opera seconda di Chris Kraus, accolto sia in Germania che all’estero da un grande successo di pubblico e critica, anche grazie alla bravura delle sue protagoniste Monica Bleibtreu e Hannah Herzsprung. E poi Sommer vorm Balkon di Andreas Dresen, regista sensibile dotato di una straordinaria capacità di raccontare storie “normali” con grande ironia, freschezza e humour. Grande attenzione merita anche il terzo regista tedesco selezionato, Matthias Luthardt, il più giovane della rosa, che presenta Ping Pong, suo esordio al lungometraggio presentato con successo all’ultimo Festival di Cannes.

Dalla Spagna in arrivo tre film corali in bilico tra presente e futuro. Vida y Color, opera prima di Santiago Tabernero, giornalista, critico cinematografico e sceneggiatore molto noto in Spagna, racconta la vita di un quartiere della periferia di Madrid durante il regime franchista. La periferia madrilena, ma questa volta contemporanea, fa da sfondo anche al film di Juan Vicente Córdoba A golpes, storia di cinque amiche decise a ottenere con ogni mezzo ciò che vogliono. L’ultima pellicola ¡Aupa Etxebeste! è il primo lungometraggio girato interamente in euskera (regione dei Paesi Baschi) negli ultimi tredici anni. Il film è diretto a quattro mani da Asier Altuna e Telmo Esnal, che hanno già collaborato con successo in passato.

L’ inquietudine di chi ha lasciato il paese d’origine per emigrare in un altro luogo è il nucleo tematico da cui partono le storie dei tre film svizzeri presentati. Mon frère se marie è l’esordio alla fiction del pluripremiato documentarista elvetico Jean-Stéphane Bron. Opera seconda, invece, per la giovane regista russo-svizzera Elena Hazarov che con La Traductrice racconta la storia di una giovane traduttrice russa che, alla ricerca delle sue radici, cade vittima di un pericoloso padrino della mafia russa. Esordio in grande stile anche per la regista Andrea Štaka che con Das Fräulein ha vinto, fra gli altri, il Pardo d’Oro al Festival Internazionale del Film di Locarno nel 2006.

Sono le storie e le problematiche dei giovani ad essere al centro dei film ungheresi. Egyetleneim racconta la fine di un amore tra due ragazzi con i tempi frenetici della musica techno. Il film presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2006 alla Settimana Internazionale della Critica è l’opera prima del giovane regista Gyula Nemes. Fehér tenyér di Szabolcs Hajdu è la storia di un ex olimpionico ungherese alle prese con un giovane e problematico allievo. Krisztina Goda una delle registe più interessanti del panorama ungherese nella brillante commedia Csak szex és más semmi racconta la storia di Dora giovane donna tradita dal fidanzato ma determinata ad avere comunque un figlio.

I tre film polacchi sono opera di registi trentenni tutti all’esordio nel lungometraggio. Ciò che idealmente unisce i tre film è il tentativo di cogliere dilemmi universali partendo però dalla realtà concreta e cruda della Polonia di provincia, presentata in modo molto duro (Fabicki) o ironico e grottesco (Jadowska) o poetico (Guziński). Z odzysku di Sławomir Fabicki, che fra le altre cose è stato il film polacco candidato all’Oscar di quest’anno, racconta la difficile storia d’amore tra un giovane polacco e un’immigrata ucraina. Chlopiec na galopujacym koniu di Adam Guziński, racconta della crisi profonda di un matrimonio, mentre Teraz ja la fuga di una ragazza dalla routine della vita di coppia. Un ritratto della provincia polacca vista con gli occhi perspicaci e ironici della regista Anna Jadowska.

Novità di questa terza edizione è la presenza di un film a rappresentanza della cinematografia slovacca: O dve slabiky pozadu, opera prima della regista Katarína Šulajová, che ha ricevuto il Premio del Pubblico al 6° Festival Internazionale del Cinema di Bratislava nel 2004. O dve slabiky pozadu è un film in bilico tra sogno e realtà in cui la protagonista, una studentessa di storia dell’arte, cerca di ottenere il massimo dalla vita nel più breve tempo possibile.

La Rassegna si concluderà Domenica 22 Aprile con la premiazione e la proiezione dei due film vincitori. Durante le giornate della Rassegna sono previsti incontri e dibattiti con i registi e gli interpreti dei film proposti
Le proiezioni, che avranno luogo presso il cinema America di Via Colombo, sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.

20/03/2007