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Nonantola Film Festival: report 14 APRILE 2007


Nonantola Film Festival: report 14 APRILE 2007
La locandina del film "Pregi"
Siamo giunti alla quarta giornata del “Nonantola Film Festival”.
Nonostante il caldo e il sabato pomeriggio assolato, alle ore 15 nella sala Massimo Troisi sono presenti una trentina di persone. Proiettano il film polacco “Pregi” (2004, Polonia, 91') di Magdalena Piekorz, versione originale con sottotitoli in inglese. Il film parla del complicato rapporto tra un padre incapace di comunicare il proprio affetto al figlio e il figlio ormai adulto che cerca di non incorrere negli stessi errori commessi dal padre. Film claustofobico, buio. Il fatto che il protagonista sia uno speleologo e che entri nelle viscere della terra aumenta il senso di chiusura e isolamento.
Il film è preceduto da una video recensione ad opera dei ragazzi polacchi gemellati con la città di Nonantola.
Finita la proiezione, faccio alcune domande ad Enrico Piccinini, organizzatore e coordinatore del “Nonantola Film Festival.

Enrico, come sta andando il festival?
Enrico Piccinini: Bene, siamo molto soddisfatti. Soprattutto per quanto riguarda il concorso sui corti. C’è un sacco di gente che gira per il paese (il regolamento prevede che il corto sia girato a Nonantola, ndr). Son ben 71 le troupes in gara. Adesso ci si propone il problema dell’abbondanza…avremo molto materiale da visionare. Però questo successo ci fa ben sperare e pensiamo di riproporre il festival anche l’anno prossimo.

Mi ha incuriosito la scelta dei film. Film polacchi, francesi, tedeschi oltre che italiani. Come avviene la scelta dei film che proponete?
Enrico Piccinini: Sono i ragazzi che li scelgono. L’unica regola che abbiamo posto è che si tratti di un’opera prima o al massimo del secondo lavoro di un regista del loro paese.

L’anno scorso avete portato a “Les Mureaux” in Francia il film di Boccola e Vari “Fame Chimica”. Come hai scelto i film italiani da proporre?
Enrico Piccinini: Ho proposto ai ragazzi una lista di film. Chiaramente si trattava di film non troppo complicati da ottenere, sai, ci possono essere difficoltà di reperibilità.

Il nostro sito si occupa principalmente di Cinema Italiano. Che cosa ne pensano fuori dall’Italia dei nostri film?
Enrico Piccinini: Il cinema italiano viene visto bene, anche se un certo tipo di cinema passa poco ed è difficile da vedere. “Fame Chimica” ha avuto un grandissimo successo ed è stato ritenuto uno dei migliori film in assoluto. Il pubblico era entusiasta ed alla fine della proiezione c’è stato un applauso a scena aperta…

Torniamo al festival. Come ti è venuta l’idea di organizzarlo?
Enrico Piccinini: Sono partito dal concorso francese. Era una bella idea ed ho deciso di formare un gruppo di giovani italiani sull’esempio del modello di "Les Mureaux". Ho capito però fin da subito che l’iniziativa avrebbe avuto successo solo se fosse stata di più ampio respiro, non solo legata al territorio ma internazionale.
Non è stato facile mettere in piedi tutto quanto…

Soprattutto riguardo ai film scelti…
Enrico Piccinini: Sì, ho pensato infatti a film che mi sarebbe piaciuto rivedere, legati ad una tematica (in questo caso alla donna). Volevo però qualcosa che fosse comprensibile a tutti ma non banale, insomma che lasciasse qualcosa. Non volevamo organizzare un festival da “critici cinematografici”…io poi sono uno spettatore normale, vado al cinema e vedo film in tv…insomma film che avessero un messaggio…

L’ultimo film italiano cha hai visto?
Enrico Piccinini: "Manuale d’Amore 2. Ma non mi è piaciuto per niente.

Abbiamo parlato prima del concorso di corti. Sembrano essere molto di moda. Tu cosa ne pensi?
Enrico Piccinini: E’ una moda ma secondo me ne può venir fuori qualcosa di interessante. Penso ai partecipanti del concorso: ci sono troupes di dilettanti che lo fanno per provare e divertirsi ma ci sono anche professionisti. Li ho visti in giro per il paese…questa è una cosa che mi è piaciuta molto. La gente è stata disponibilissima a farsi riprendere. Tutto il paese si è messo a disposizione. Vedi, rispetto ad altre manifestazioni simili qui è tutto più semplice. E’ meno dispersivo e se hai bisogno di qualcosa telefoni e ottieni…nelle grandi città è tutto più complicato.
Anche se la qualità tecnica non sarà al meglio sono certo che da quello che filmeranno usciranno buone idee.

Credo che questo formula “glocal” ossia di legame col territorio e di internazionalità del festival sia molto interessante. Poi la storia di Nonantola è ricca di spunti… penso all’Abbazia oppure a Villa Emma…
Enrico Piccinini: Sì, indubbiamente il fatto che sia un luogo storico facilita molto il compito. Siamo curiosi di vedere cosa filmeranno…

16/04/2007

Marcello Guidetti