Sugli Schermi d’Amore di Verona il divismo made in Italy
Venerdì 4 maggio riflettori accesi sui due convegni che animano il festival cinematografico di
Verona Schermi d’Amore. Il primo,
Divine Canaglie, prende in esame 60 anni di Femme Fatale all’italiana. Critici cinematografici e musicali si confrontano sui generi, stereotipi e iconografia della Donna Fatale dal 1947 (primo concorso di Miss Italia) ad oggi. Gi interventi dotti e meticolosi, ma raccolti sotto il comune denominatore dell’ironia, vertono su “
Il mito profumato delle soubrette di varietà” e sulle “
Malafemmine Vesuviane”, guardano alle seduttrici del cinema di genere esotico-erotico e alle “
Bond girls made in Italy”, raccontano come fa l’editore Sergio Bonelli di “
Quando allungavo le gonne alle pupe di Tex Willer”.
Al centro di
Divine Canaglie, una conversazione a tutto campo di Piera Detassis con Edwige Fenech, attrice di culto alla quale la direzione del festival tributerà il prestigioso riconoscimento Femme Fatale, Femministe Fatale.
Nella stessa giornata al festival di Verona diretto da Paolo Romano e Giancarlo Beltrame, si apre “una spettacolare discussione” su
Minilab: dal videoclip al cinema, dove il curatore Paolo Quagini propone una panoramica dei più innovativi videoclip musicali italiani e non, stimolando al tempo stesso un confronto diretto tra autori come Alex Infascelli, i Manetti Bros., Gaetano Morbioli e Giangi Magnoni.
In coda all’incontro sul videoclip, l’annuncio dei tre nuovi vincitori del
Young Directors Project, seconda edizione del concorso per cortometraggi promosso da Mini, Studio Universal e Ciak.
02/05/2007