Una scena di "Ritrarsi"
In attesa delle scelte del
Festival di Locarno e della
Mostra di Venezia Tommaso Cotronei ha scelto la Mostra di Pesaro per presentare fuori concorso il work in progress di "
Ritrarsi", titolo provvisorio del suo nuovo lavoro. Dopo "
Lavoratori", premiato al
Torino Film Festival e presentato anche a Locarno, Cotronei prosegue il suo originale percorso cinematografico nella rappresentazione della Calabria e delle condizioni di miseria, sulla scia di un’illustre predecessore come Vittorio De Seta, di cui č stato assistente. I protagonisti di "
Ritrarsi", ambientato nelle campagne di Vibo Valentia, sono il 65enne Antonio Salimbeni, sua moglie Maria Grazia e l’anziana Giuseppina Bono che vive con loro, da quando č stata abbandonata dai figli in un ospizio e da quando Antonio e Maria hanno capito che con la sua pensione potevano andarci avanti in tre. “
Antonio e Maria - ha detto il regista -
mi hanno visto crescere e pedinandoli nella loro quotidianitŕ calabrese ho voluto raccontare la condizione di tanti anziani ma anche giovani che vivono una vita ai margini e contraddistinta dalla miseria”. Il tema del lavoro come nel precedente documentario “
Lavoratori” č centrale anche in "
Ritrarsi". “
E’ un tema a me molto caro - ha spiegato Cotronei -
perché sono convinto che le possibilitŕ di lavoro esistono e ci sono anche Calabria ma quello che spinge molte persone ai margini č l’impossibilitŕ di poter scegliere al di lŕ del lavoro a cui sei destinato che poi č quello di tuo padre”. Cotronei che vive tra il Lazio e la Calabria ha trovato una sua strada dedicandosi al cinema documentario nella forma piů autarchica e indipendente possibile. Come “
Lavoratori” anche quest’ultima sua fatica č stata realizzata in modo completamente autonomo, dall’ideazione alla scrittura, dalle riprese al montaggio.