I premi della 1. Edizione del Milano Doc Festival


I premi della 1. Edizione del Milano Doc Festival
La Giuria segnalando l’alto livello delle opere selezionate per la 1. Edizione del Milano Doc Festival, ha deciso di assegnare i seguenti premi:

CONCORSO MILANO DOC FESTIVAL_ARTE

Primo Premio Assoluto
Yves Klein La Revolution Blue di Francois Kuentz
Motivazione: Per la completezza di informazione sull’argomento, per le idee e il modo di esporle che non sminuiscono anzi confermano l’opera e la personalita’ dell’artista. Lo stile del documentario integra molto bene l’opera di Yves Klein, mantenendo costantemente alto l’interesse dello spettatore con brillanti idee di regia e di montaggio.

Premio Categoria Arte ed Artisti
Arena: Bacon’s Arena di Adam Low
Motivazione: Per la spregiudicata scelta dei materiali di repertorio che mettono in evidenza le stringenti relazioni tra la creazione artistica e le vicende biografiche di uno dei maggiori protagonisti dell’arte del nostro tempo.

Premio Categoria Cinema e Teatro
No Sorrow - No Mercy di Hans Jurgen Panitz
Motivazione: Per il rigore stilistico con cui ha saputo illustrare un’accurata ricerca sulla nascita e la crescita del genere western italiano.

Premio Categoria Architettura
Frank & Alvar di MAggy Fellman ed Eki Halkka
Motivazione: Perche’ in piacevole forma dialogica rivela la profonda ammirazione di Frank Gehry per il lirismo di Alvar Alto che si rivela come un suo inaspettato modello ideale.

Premio Migliore Fotografia
Eki Halkka per il film Frank & Alvar
Motivazione: Per l’eleganza e la competenza nella scelta delle inquadrature, l’illuminazione degli interni, la lettura e descrizione degli spazi architettonici.

Premio Migliore Montaggio
Lawrence Barraclough per il film Changing Man
Motivazione: Per il montaggio agile e fluido delle interviste attuali e del materiale di repertorio, per l’elegante grafica e le sovrapposizioni e le metafore.

Premio Documentario Più Innovativo
The Concrete Revolution di Xiaolu Guo
Motivazione: Per la freschezza di una lettura non conformista della citta’ e della societa’ cinesi in un momento cruciale di trasformazione.

Menzione Speciale della Giuria
Invenzione di Don Chisciotte di Massimiliano Pacifico
Motivazione: Per l’armonia tra le immagini ed il testo.

Targa del Presidente della Repubblica
Francesco Tullio Altan per il film Cipputi Gino

CONCORSO MILANO DOC FESTIVAL MUSICA

Primo Premio Assoluto
Soulsscapes. The Choreographer Uwe Schol di Gunter Atteln
Motivazione: Un ritratto toccante di Uwe Scholz: personaggio straordinario, visto sia nella parabola della sua esistenza che nello scaturire del gesto trasmesso intensamente ai danzatori.

Premio Categoria Musica e Musicisti
The Chosen One di Wendla N-Lee
Motivazione: Avventurosa scoperta della ricchezza eterogenea di personalita’ musicali imprevedibili e dirompenti unite dalla militanza spirituale nella religione ebraica.

Premio Categoria Filk, Pop e Jazz
Keith Jarret - The Art of Improvisation di Mike Dibb
Motivazione: Inconsueta rivelazione della consapevolezza lucida di un maestro capace di parlare della sua arte senza sussiego nÈ retorica.

Premio Categoria Tutto sul Ballo
The Cost of Living di Llloyd Newson
Motivazione: Rappresentazione di storie personali in cui si alternano dramma e ironia coreografate e musicate in modo esemplare.

Premio Migliore Fotografia
Gilles Delmas per il film Zero Degrees, Infinity
Motivazione: Trasparente immedesimazione nel momento creativo di due coreografi nel rapporto con gesti e oggetti.

Premio Migliore Montaggio
Dieter Jauffman e Karl W. Huelsenbeck per il film Monks - The Transatlantic Feedback
Motivazione: Coinvolgente rappresentazione incrociata della vita musicale di un gruppo anomalo e della storia che attraversa in un ritmo serrato di suono e immagine.

Premio Migliore Colonna Sonora
Thom Willems per il film One Flat Thing Reprodiced
Motivazione: Per l’invenzione di una colonna sonora che nasce direttamente dai gesti e dai rumori del ballo su una base elettronica funzionale alla struttura narrativa.

Premio Documentario Più Innovativo
Ole Bull di Aslak Aarhus
Motivazione: Sorprendente coincidenza di differenti tecniche e linguaggi nell’evocazione di un Ottocento insolito e remoto attorno al violinista divo norvegese, splendidamente interpretato.

12/10/2007, 20:53

Simone Pinchiorri