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Il progetto realizzativo per il documentario "L'Orchestra
di Piazza Vittorio - I Diari del Ritorno"


Il progetto realizzativo per il documentario
Raul Scemba, protagonista dell'episodio "Raul"
Dopo la storia dell'Orchestra raccontata dal documentario che la sta portando in giro per tutto il mondo, il regista Agostino Ferrente e il direttore d'orchestra Mario Tronco, hanno promosso la realizzazione dei ritratti dei singoli musicisti nei loro paesi d'origine. Una collezione di cortometraggi affidati ad un'orchestra di registi. I primi due episodi, girati in Argentina e in Tunisia, sono firmati da Alessandro Rossetto e Leonardo Di Costanzo. “Tutte le strade portano a Roma”, così cominciava il film “L’Orchestra di Piazza Vittorio”. Adesso provate a immaginare un viaggio all’indietro. Come se tutti i personaggi, i musicisti, ripercorressero la strada che li ha portati fino a questa città, a questa piazza, soprattutto a questa orchestra.
Non parliamo di un ritorno raccontato,un viaggio nella memoria. Quello che vogliamo compiere è un viaggio vero: tornare – con loro – dove si sono formati, dalle loro famiglie, dalla gente con cui hanno cominciato a suonare, nei luoghi che li hanno visti crescere. Vedere – con loro – dove per la prima volta hanno conosciuto la loro musica e lo strumento che suonano. Sentirli raccontare ai parenti e agli amici l’Orchestra, l’Italia e soprattutto Roma. Ecco cosa vuol essere questa collezione di film documentari.
"L’Orchestra di Piazza Vittorio" raccoglie musicisti e musica da ogni parte del mondo. 16 sono i suoi attuali componenti che provengono da 9 paesi sparsi tra Asia, Africa, Americhe e naturalmente la vecchia Europa. Ognuno con la sua storia, questi musicisti si sono ritrovati a Roma, a Piazza Vittorio.
I Diari del Ritorno”, “Raul” e “Houcine”, è un caleidoscopio di terre e popoli, un omaggio alle musiche del pianeta, un piccolo grande viaggio nel tempo sospeso del ritorno. Storia personale e storia globale. Roma sarà il centro radiante di una serie di viaggi alla ricerca di origini da ritrovare, sentimenti da riconoscere, culture e speranze da coltivare e rilanciare.

19/10/2007