Note di regia del film "Non c'è più Niente da Fare"


Note di regia del film
Io e il mio amico Francesco Bruni, da giovani, abbiamo lavorato per alcuni anni in una compagnia di teatro amatoriale di Livorno. Poi lui è diventato un noto sceneggiatore cinematografico e insegnante alla Scuola Nazionale di Cinema. Io ho fatto l’attore professionista, senza diventare molto noto. In Italia gli attori professionisti sono tanti. I dilettanti sono tantissimi, sono una marea. Sono più dei calciatori tesserati. E’ chiaro: siamo un popolo di attori.
Il cast degli attori è stato volutamente realizzato mescolando volti noti, professionalità e talenti già consolidati, come Rocco Papaleo, Raffaele Pisu, Valeria Valeri, Lucia Poli, con attori giovani ma di sicuro e brillante avvenire, come Alba Rohrwacher, Paolo Ruffini e Isabella Cecchi. Ci sono pure attori che per la prima volta, o quasi, compaiono sul grande schermo, quali Stefano Filippi, Cristina Cirilli e Fabrizio Brandi.
Ruffini, Cecchi, Filippi, Brandi sono livornesi. Ah, c’è anche un attore di Pisa: Andrea Buscemi che infatti fa la parte del “cattivo”, (sapete, la vecchia faccenda della rivalità tra i due campanili…). Ho voluto tentare questa alchimìa, così come nello scrivere e girare il film ho cercato di fondere la realtà con la favola.
Il film è stato interamente girato a Livorno.
Visto che i protagonisti del film vogliono mettere in scena “Cavalleria rusticana”, il capolavoro del livornese Pietro Mascagni, ho preso lo spunto per attingere a piene mani nell’opera del grande compositore. “Cavalleria rusticana” è un’ opera che parla di amore, gelosia e tradimento, elementi che troviamo nelle storie private dei personaggi del film. Inoltre ho preso in prestito brani tratti da “Amico Fritz” e “Iris”.
Non c’è più niente da fare, cantata da Bobby Solo, è l’unica canzone moderna presente nel film e viene cantata da uno dei personaggi: la deliziosa (nonostante l’impronunciabilità del cognome) Alba Rohrwacher. Ho scelto una canzone degli anni Sessanta anche se il film si svolge ai nostri giorni, per seguire prima di tutto una mia convinzione: le canzoni sono più belle quando sono già memoria. Poi questa, curiosamente, contiene delle parole che sembrano sottolineare uno dei contenuti principali del film: “Non c’è più niente da fare, ma è stato bello sognare…”. Così come sognano i nostri personaggi, illusi di poter sconfiggere una cupa realtà di fronte alla quale sembra che non ci sia davvero più niente da fare. Dico sembra, perché se è vero che chi sogna spesso è un illuso, può anche darsi che la vera illusione sia ciò che noi chiamiamo realtà. La vita mi ha insegnato, peraltro, che se si è molto tenaci e un po’ fortunati, è possibile anche, in qualche caso, riuscire ad entrare nel proprio sogno, come accade nel film e come mi augurerei accadesse almeno una volta a ciascuno di noi.

Emanuele Barresi